Nomine Ue, accordo lontano. Vertice inutile, rischio Juncker fino al 2020 - Affaritaliani.it

Affari Europei

Nomine Ue, accordo lontano. Vertice inutile, rischio Juncker fino al 2020

Trattative ancora in alto mare per le nomine Ue

Nomine Ue: Weber, 'dialogo prosegue'; ma tempi più lunghi su accordo  

Il dialogo tra le quattro principali forze del Parlamento europeo, Popolari, Socialisti, Liberali e Verdi va avanti e l'obiettivo è arrivare a un accordo su un programma comune entro il 2 luglio, quando si insedierà la nuova assemblea di Strasburgo. Lo dice il capogruppo del Ppe, Manfred Weber, al termine di un incontro tra i presidenti dei gruppi e il presidente del Consiglio Ue, Donald Tusk. Tuttavia, da quanto emerge al termine della riunione, un'intesa su agenda e nomine tra i quattro partiti resta ancora lontana, soprattutto sui temi economici e sulla migrazione.

Vicino l'accordo sulla bozza di programma ma non sulle nomine

"Stiamo dialogando - ha detto Weber - dobbiamo dare risposte prima di arrivare alla seduta costitutiva del Parlamento Europeo. L'atmosfera e' positiva e costruttiva, tutti vogliono raggiungere l'obiettivo che è quello di dare risposte. L'Europa si basa su una maggioranza parlamentare, e sia il Ppe che altri partiti hanno insistito sul metodo dello 'Spitzenkandidat'- ha aggiunto - e questo è il messaggio che è stato dato al presidente del Consiglio Ue", ha concluso. Nel pomeriggio di martedì fonti dei socialisti avevano fatto sapere che i negoziatori dei quattro gruppi sono vicini a un accordo su clima, digitalizzazione e politica estera, ma rimangono ancora divergenze sulla riforma della zona euro e la solidarieta' interna sui migranti. Dal Ppe negli scorsi giorni invece si lasciava intendere che un possibile accordo sul programma di legislatura sarebbe stato approvato per martedì sera. 

La Commissione potrebbe dover restare in carica fino alla fine dell'anno

Con lo stallo sulle nomine si avvicina la possibilità che la Commissione debba restare in carica oltre il termine del 31 ottobre, con il presidente Jean Claude Juncker che potrebbe dover estendere la sua permanenza sulla poltrona dell'esecutivo Ue fino alla fine dell'anno.