Europarlamento, l'idea di 16 deputati Ue: "Sede unica a Strasburgo" - Affaritaliani.it

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Europarlamento, l'idea di 16 deputati Ue: "Sede unica a Strasburgo"

In Ue c'è chi pensa a tagliare due delle tre sedi del Parlamento Europeo. Parte una campagna promossa da 16 eurodeputati per tenere aperta solo quella di Strasburgo. La campagna si chiama Strasbourg THE Seat e parte dal presupposto della necessità di questo cambiamento per tagliare gli sprechi e ridurre le spese chiudendo le sedi di Bruxelles e Lussemburgo dell'Europarlamento. 

Si tratta di un dibattito non inedito ma che ora prende davvero corpo con l'iniziativa di sedici deputati europei, per lo più francesi ma non solo, che fanno parte del cosiddetto Gruppo Pierre Pflimlin (dal nome del vecchio sindaco di Strasburgo ed ex presidente del Parlamento europeo) che si batte per sostenere il ruolo della sede francese del Parlamento europeo. Così il prossimo 21 ottobre verrà ufficialmente lanciata la campagna Srasbourg THE Seat da otto deputati francesi (6 del Ppe, 1 dei socialisti e 1 di Alde) e da quattro tedeschi (tutti del Ppe), sponsorizzati dall'ex sindaco di Strasburgo Catherine Trautmann (in più hanno firmato anche un romeno, un polacco, una slovacca e un lussemburghese).

Il gruppo di eurodeputati, come scrive EuNews, ha già indirizzato al presidente del Parlamento europeo, Martin Schultz, una lettera per sensibilizzarlo sulla questione in occasione della visita congiunta a Strasburgo del presidente francese, François Hollande e della cancelliera tedesca, Angela Merkel. A sostegno della loro proposta, i 16 eurodeputati avanzano motivazioni "storiche" ed economiche. Strasburgo incarnerebbe infatti un importante ritorno alle radici della costruzione europea, rafforzate ancor di più dal discorso congiutno franco-tedesco.

Dal punto di vista economico, si risparmierebbe su 200 posti amministrativi in via di trasferimento da Lussemburgo. A Strasburgo, propongono i deputati, andrebbero anche trasferiti alcuni posti amministrativi e i servizi di segretariato non essenziali al lavoro delle commissioni parlamentari che si svolgono a Bruxelles. Una soluzione che permetterebbe, secondo la missiva, di “limitare i costi dei lavori previsti a Bruxelles, di approfittare del posto disponibile a Strasburgo e di mantenere l’equilibrio tra i diversi luoghi di lavoro della nostra istituzione”.