Affari Europei
Ue, Renzi: "Bene Draghi, ma non basta. Serve un Fmi europeo"
L'Italia critica l'Unione europea, a volte aspramente, ma é anche capace di fare proposte per rilanciare il processo di coesione tra gli Stati. É questo il senso del position paper pubblicato oggi sul sito del governo che prova a mettere nero su bianco quali sono le proposte dell'esecutivo sui grandi temi che l'Europa é chiamata ad affrontare, economia in primis.
Due i grandi progetti proposti da Renzi: la creazione di un superministro delle finanze dell'Eurozona e la trasformazione dell'Esm, Il Fondo di stabilità europeo, in una sorta di Fondo monetario europeo. L'obiettivo é puntare sulla crescita, sfruttando i margini di flessibilità offerti dai trattati, anche in un'ottica di lotta ai populismi e alleuroscetticismo.
Secondo il governo le frontiere europee dovrebbero essere gestite a livello comune e a tale scopo dovrebbero essere reperite più tipologie di risorse, giustificando anche il ricorso a "meccanismi di mutualità che potrebbero includere anche l'emissione di obbligazioni comunitarie".
Inoltre gli spazi di bilancio "dovrebbero essere integralmente utilizzati a supporto della crescita", in questa fase di ripresa modesta e di inflazione eccezionalmente bassa. In un contesto macroeconomico di questo tipo infatti, anche la politica monetaria espansiva della Bce si sta rivelando "insufficiente", benché molto apprezzata a Roma.
Il governo si esprime anche sull'Unione bancaria, giudicata ancora incompleta, ma il suo completamento è una "priorità chiave" che metterebbe a disposizione gli strumenti necessari per combattere crisi sistemiche.
Ogni contributo è "positivo" e "molto ben accetto". Così il portavoce della Commissione europea Margaritis Schinas ha commentato il documento messo a punto dal governo in cui sono contenute specifiche proposte per dare nuovo impulso alla costruzione europea. "Tutte le idee sono benvenute e rappresentano un contributo positivo - ha precisato il portavoce - specie quando si parla di procedere verso una maggiore integrazione in campo economico e monetario alla luce delle esperienze maturate durante la crisi".