Ue, via libera alla Procura europea. Sequestri e arresti: che cosa cambia
L'Europarlamento ha dato luce verde all'istituzione dell'Ufficio del procuratore europeo
Ue, dall'Europarlamento ok a istituzione di Procura europea
L'Europarlamento ha dato luce verde all'istituzione dell'Ufficio del procuratore europeo (European Public Prosecutor’s Office, Eppo), incaricato di indagare e perseguire penalmente gli autori di reati contro il bilancio dell'Ue. Lo ha fatto sapere con una nota, precisando che la Procura sarà istituita nell'ambito di una cooperazione rafforzata tra 20 Stati membri. Non hanno aderito per ora Svezia, Paesi Bassi, Malta, Ungheria, Polonia, Regno Unito, Irlanda, Danimarca e Ungheria, che potranno farlo in futuro. La sede centrale sarà a Lussemburgo.
Ecco come funzionerà la Procura europea
La Procura europea consentirà lo scambio rapido di informazioni, il coordinamento delle indagini di polizia, il congelamento e sequestro dei beni, l'arresto transfrontaliero di indagati. Inoltre, lavorerà in stretta collaborazione con Eurojust, l'Agenzia dell'Ue per la giustizia penale, e con l'Ufficio europeo per la lotta antifrode, per garantire maggiore successo delle azioni penali e un recupero efficace delle somme truffate. Attualmente, solo le autorità nazionali possono indagare e perseguire le frodi connesse al bilancio dell'Ue, come l'uso improprio dei fondi strutturali o le frodi transfrontaliere relative all'Iva, ma la loro giurisdizione è limitata alle frontiere nazionali. La risoluzione è stata approvata con 456 voti favorevoli, 115 contrari e 60 astensioni.
La Procura europea sarà operativa tra il 2020 e il 2021
Il Consiglio potrà adottarne formalmente il regolamento e la Procura europea dovrebbe essere operativa tra 2020 e 2021. "Grazie all'Eppo, che riunirà il lavoro dei pubblici ministeri nazionali sotto un unico organo europeo, si affronteranno le carenze delle indagini nazionali non coordinate sull'uso improprio dei fondi Ue. Si spera che la portata dei poteri dell'Eppo potrà includere nel prossimo futuro anche i reati transfrontalieri come terrorismo e tratta di esseri umani", ha dichiarato la relatrice italiana Barbara Matera, componente del Ppe.