Affari Europei
Vertice di Malta sui migranti. Verso un accordo Ue-Libia
A Malta vertice dei leader europei. Sul tavolo la questione migratoria, con l'Italia che spinge per replicare in salsa libica l'accordo tra Unione e Turchia
Vertice dei capi di Stato e di governo dei ventotto Stati europei a Malta. Sul tavolo la prioritá numero uno é la questione dei flussi migratori. Il successo dell'accordo Ue-Turchia, che ha drasticamente ridotto gli arrivi da Est chiudendo la "rotta balcanica", rende inevitabile la tentazione di considerarlo un modello per la nuova emergenza e per la necessita' di limitare gli arrivi da sud, nel Mediterraneo centrale e quindi in Italia. Ma se un accordo fra Ue e Libia che replichi quello con Ankara non é ancora ipotizzabile, l'Italia ha fatto il primo passo ieri con l'accordo firmato a Roma.
Un accordo con la Libia per fermare i flussi di migranti
Fin dai primi giorni del semestre maltese di presidenza Ue il premier Joseph Muscat aveva auspicato un accordo Ue-Libia ispirato al successo di quello turco, affiancando gli sforzi diplomatici italiani. Quello che cerca di fare nel frattempo l'Ue, e' sostenere il piu' possibile il "governo di unita' nazionale" guidato dal premier Fayez Al-Serraj per arrivare allo stesso risultato della riduzione degli arrivi. Alla vigilia del vertice di Malta, che sara' centrato proprio sulla questione, il presidente Donald Tusk ha preceduto parlando in mattinata l'accelerazione italiana, dicendo che "La Ue ha dimostrato di essere pronta a chiudere le rotte delle migrazioni irregolari e, come ha fatto nel Mediterraneo orientale, ora e' tempo di chiudere quella dalla Libia all'Italia". Ma sara' quindi dall'accordo fra Roma e Tripoli che i 28 dovranno ripartire.
L'accordo con la Turchia 'best practice' da replicare in Libia
Nel testo provvisorio di dichiarazione finale che i leader si troveranno sul tavolo, e' stata aggiunta una frase in cui si rivendicano i risultati ottenuti dall'accordo con la Turchia, ribadendo il pieno impegno Ue a rispettarlo "in tutti i suoi aspetti" e facendo un riferimento al "continuo sostegno ai paesi lungo la rotta balcanica". Ma, come ha sottolineato oggi un alto funzionario del Consiglio in vista del vertice, "siamo consapevoli che le due situazioni sono diverse. L'unico punto in comune e' la forte determinazione dell'Unione di ridurre drasticamente il numero dei migranti anche su questa rotta".
Alla LIbia sostegno economico e formazione militare
Tutto il resto, a partire dalla nazionalita' dei migranti (soprattutto siriani sulla rotta orientale, africani in quella del Mediterraneo centrale) cambia. Inoltre, il premier Serraj, che pure si trova ad affrontare in patria una situazione niente affatto chiara, ha oggi chiesto che i fondi Ue non servano solo a coprire l'emergenza profughi, ma arrivino anche ai cittadini libici. "La nostra cooperazione sull'immigrazione riguarda in particolare la formazione della guardia costiera e la Marina libica con l'Operazione Sophia - ha detto l'alto rappresentante Federica Mogherini, che, in prima fila nella gestione dell'aspetto esterno dell'immigrazione, ne discutera' oggi con i leader a Malta dopo avere incontrato oggi Serraj. "Consentira' alle autorita' libiche di controllare piu' efficacemente, non solo per la crisi migratoria ma anche per motivi di sicurezza, le proprie acque territoriali". La situazione sul terreno "e' complicata", ha aggiunto, e l'Europa intende "esplorare un possibile sostegno aggiuntivo in settori specifici di cui possano immediatamente beneficiare i libici".
Libia ed Europa unite per i rimpatri
Serraj ha anche ribadito il principio della salvaguardia della sovranita' libica, sottolineando che Tripoli non ha intenzione di trattenere i migranti di passaggio verso l'Europa, ma e' disponibile a contribuire ai rimpatri nei paesi di origine. Su questo specifico tema dei rimpatri, nell'ultimo testo preparato dagli sherpa per la riunione dei leader si sottolinea che si dovra' rafforzare il ruolo dell'Ue sulle procedure. Quanto alle critiche condizioni' dei migranti che attualmente si trovano nei "campi di detenzione" in Libia, sara' un altro argomento sul tavolo dei leader: il testo della dichiarazione prevede fra le priorita' anche la collaborazione con Unhcr e Iom per "assicurare adeguate capacita' e condizioni di accoglienza per i migranti in Libia": ma anche su questo, avverte una fonte del Servizio di Azione esterna, e' difficile che l'Ue possa intervenire in modo efficace e diretto fino a che non ci sara' una situazione politicamente piu' stabile nel paese. "Per ora - ha sottolineato - possiamo solo fornire supporto finanziario a chi e' gia' autorizzato a lavorare nei campi, ovvero le organizzazioni internazionali".