Sanremo Festival delle polemiche: da Drusilla a Achille Lauro, ira della Lega
La Lega presenta un'interrogazione in Vigilanza Rai sulle prime due serate di Sanremo. L'ironia del M5s: "Chiederanno anche il ritorno del bianco e nero?"
Drusilla Foer, il battesimo di Achille Lauro, il pugno chiuso della Rappresentante di lista... a Sanremo sale sul palco la politica
Sanremo 2022, più che il festival dei fiori, sembra il festival delle polemiche. Da destra a sinistra, tutti i partiti sentono il bisogno di dire la propria su ciò che fanno e dicono cantanti, ospiti e presentatrici sul palco dell'Ariston. Ma a soffire di più è la Lega, che ha anche presentato un'interrogazione al comitato di Vigilanza Rai su ciò che accade a Sanremo.
Le polemiche politiche sono iniziate ben prima del festival, con l'annuncio di Drusilla Foer come presentatrice della terza serata di Sanremo: il senatore Pillon è andato su tutte le furie, chiedendo a gran voce come mai al suo posto non fosse stato scelto un "normale padre di famiglia". Qualsiasi cosa significhi "normale". Ma, a dispetto di quanto dichiarato da molti sul web, Drusilla Foer non è una transgender né una drag queen: Drusilla Foer è solo un personaggio, alter ego femminile dell'attore Gianluca Gori.
Drusilla Foer, una nobildonna antiborghese a Sanremo: "Sono una nonna spregiudicata"
Tra lo stigma di Pillon alla "quota gender-inclusive" e l'appoggio del deputato Pd Alessandro Zan, promotore della legge - affossata - contro l'omofobia, ("#Sanremo e' sempre un'emozione. Quest'anno un po' di piu'. Brava amica mia"), il Festival va avanti e la terza serata sarà presentata da Amadesu e Drusilla Foer.
Il popolo del web è schierato al fianco di Drusilla: "Finalmente un ottimo motivo per guardare Sanremo", "Le grandi battaglie si fanno coi piccoli passi... Drusilla Foer a Sanremo è un passo enorme, un messaggio di inclusività che la trasmissione italiana piu' popolare manda al Paese", "Non abbiamo avuto il Ddl Zan ma almeno abbiamo Drusilla Foer a Sanremo".
Da quando il suo nome e' stato annunciato da Amadeus tra le cinque co-conduttrici del festival il borsino degli addetti ai lavori ha visto schizzare in alto le quotazioni di Drusilla Foer, gentildonna toscana, chioma argentea, tocco ironico e sprezzante, spirito anticonformista, alias femminile di Gianluca Gori, alle spalle il cinema con Ozpetek (Magnifica presenza) e Norza (Sempre piu' bello), la tv con Strafactor, Chiambretti (Matrix Chiambretti, CR4 - La repubblica delle donne) e Nunzia De Girolamo (Ciao maschio), la radio con Maurizio Costanzo (Facciamo finta che...), il teatro con i recital Eleganzissima e Venere nemica.
"Ha fatto un atto di audacia scegliendo un soggettino discusso e non accomodante come me, spero di premiare questa audacia nel miglior modo possibile.", dice a Radio Capital ringraziando Amadeus. "Ho un certo numero di anni che tendo a non prendere in considerazione. Qualcuno mi definisce un'icona di stile, ma tenderei a lasciar perdere. Altri credono che sia una fashion icon, figuriamoci. Quello che e' certo e' che sono senese, sono cresciuta a Cuba dove la mia famiglia si trasferi' perche' babbo mio era diplomatico. La stampa adora definirmi una nobildonna. Non lo sono affatto. Provengo certamente da una famiglia privilegiata, ma ho ricevuto un'educazione antiborghese che tende all'essere liberi", si racconta Drusilla sul suo sito ufficiale.
A Sanremo "Non indosserò tacchi alti , alla mia età rischio la vita scendendo quelle scale, mi gioco il femore! Ma non metterò le ballerine - puntualizza - che sono scarpe che mi fanno orrore e mi innervosiscono. Insomma, se riuscirò a fare quella scalinata avro' scavallato!", aggiunge a Radio Capital. "A causa della mia irrequietezza ho vissuto a Parigi, Chicago, Bruxelles, Madrid, Viareggio e New York. Nella grande mela aprii un negozio di usato, il Second Hand Dru, che divenne in poco tempo un punto di ritrovo di artisti, pensatori, rock star e persone semplicemente speciali.
Sono tornata in Italia da dieci anni e adesso abito a Firenze. Il mio unico lusso e' Ornella, assunta anni fa come domestica ma divenuta figura centrale della mia vita. A lei devo tutta la solidita' che posseggo. Che e' direttamente proporzionale alla crudelta' che la caratterizza".
E proprio le telefonate con Ornella sono tra i video cult di YouTube, mentre in rete spopola anche lo sketch con l'immaginaria telefonata al direttore di Rai1 in cui, qualche mese fa, domandava: "Le piace l'idea di una valletta un po' age' al Festival di Sanremo?". Mentre il recital Eleganzissima e' in tour in tutta Italia fino a primavera ed e' in preparazione il suo primo progetto discografico, da ottobre e' in libreria per Mondadori il primo libro di Drusilla Foer, Tu non conosci la vergogna.
Amadeus: "La scelta di Drusilla Foer è un omaggio al teatro"
"Sono partito dall'idea di omaggiare, attraverso cinque signore, il teatro, il cinema e la fiction, mondi che hanno molto sofferto per la pandemia. E Drusilla Foer rappresenta in maniera perfetta il mondo del teatro". Lo ha detto il direttore artistico del Festival di Sanremo, Amadeus, presentando la 72esima edizione della kermesse, rispondendo a una domanda sulla scelta di Drusilla Foer tra le cinque presenze femminili che lo affiancheranno.
Saviano: "A Sanremo per parlare di lotta alla mafia"
“Sarò al Festival per raccontare il coraggio dei testimoni di giustizia e di Falcone e Borsellino. Un grande momento di responsabilità”, così Roberto Saviano anticipa al Corriere della Sera il contenuto del suo intervento a Sanremo. E anche sulla figura dello scrittore che vive da anni sotto scorta si è spesso polemizzato, lasciando presagire nuove turbolenze politiche.
Sanremo, Matteo Salvini e le polemiche su cannabis e blasfemia
Dopo il pericolo "propaganda gender" legato a Drusilla Foer, per la Lega c'è anche quello cannabis. Matteo Salvini ha tuonato contro la presentatrice della prima serata, Ornella Muti, dopo che l'attrice ha postato sui social una foto con la figlia Naike e un ciondolo raffigurante una foglia di marjiuana. "La droga è morte e sempre la combatterò", ha dichiarato il leader della Lega, mentre la Muti si è dichiarata a favore della cannabis, terapeutica, sulla legalizzazione della quale si sono espressi anche gli italiani che hanno chiesto un referendum a riguardo (ne abbiamo parlato qui).
Sanremo, la prima serata, il battesimo di Achille Lauro e le accuse di blasfemia
Alle proteste della destra politica, si sono aggiunte quelle del mondo cattolico dopo l'esibizione in prima serata di Achille Lauro, che si è autobattezzato durante la sua performance sul palco dell'Ariston. Il vescovo di Sanremo ha accusato l'intero Festival di blasfemia e di aver preso una piega sempre più preoccupante, ma, a dire il vero, il mondo cattolico si è diviso sulla questione. Il parroco dei migranti di Agrigento ha esortato tutti a scandalizzarsi per motivi più seri, mentre i PapaBoys hanno dichiarato che "Lauro è un evangelizzatore, a differenza di altri sacerdoti, mentre i veri satanisti sono i Maneskin", (leggi qui tutte le dichiarazioni, tra cui la "messa satanica internazionale di Victoria dei Maneskin").
Intanto, l'Azione cristiana evangelica ha chiesto la sospensione del Festival di Sanremo, mentre la Lega ha presentato un'interrogazione in commissione di Vigilanza, ma non solo per Achille Lauro.
La seconda serata di Sanremo e le polemiche su razzismo, omofobia, femminismo e comunismo
Sono numerosi, infatti, gli episodi che hanno mandato su tutte le furie il partito di Matteo Salvini. Dopo l'esibizione nella prima serata della Rappresentante di Lista, il leader leghista si è detto indignato per il pugno chiuso esibito durante la coreografia della canzone Ciao ciao. Ma si sono aggiunti anche altri episodi "politici" accaduti in seconda serata, dal sostegno alla causa femminista di Emma e Donatella Rettore, al monologo contro il razzismo di Lorena Cesarini (ne abbiamo parlato qui), che secondo alcuni è stato troppo "retorico".
Così la Lega si è rivolta direttamente all'amministratore delegato Rai Fuortes: "Rappresentare l'Italia attraverso un oltraggio alla religione cattolica, con il pugno chiuso dell'ideologia comunista o con pericolosi ammiccamenti alla liberalizzazione delle droghe è offensivo nei confronti della stragrande maggioranza degli italiani. Ieri sera sul palco dell'Ariston si è confusa l'espressione artistica con la sua più grottesca caricatura. La prossima settimana l'amministratore delegato Fuortes dovrà rispondere a queste e altre domande. Il successo di pubblico del Festival non si puo' comprare prostituendo la sua natura", concludono i leghisti.
A rispondergli è stato il Movimento 5 Stelle: "Prendiamo atto con perplessità ma non stupiti del comunicato della Lega dove si parla di blasfemia, religione cattolica, comunismo e pugni chiusi a proposito di Sanremo. Ci aspettiamo ora una iniziativa per chiedere il ritorno ai bei tempi dell'Istituto Luce, dell'Eiar e del bianco e nero". Ha affermato Mario Perantoni presidente della commissione Giustizia della Camera e deputato del Movimento Cinque Stelle.