Radomir Damnjan porta a Roseto 50 anni di storia dell’arte

La mostra è curata da Federico Bianchi e mostra il percorso pittorico del Maestro attraverso oltre mezzo secolo

Di Milo Goj
"Quadro" (collezione Roseto)
Cronache dal mercato dell'arte

Radomir Damnjan porta a Roseto 50 anni di storia dell’arte

È considerato il maggior artista slavo vivente. Radomir Damnjan, nato nel 1936 a Monstar, all’epoca Regno di Jugoslavia, è protagonista della personale “Dalla pittura alla pittura N.1”, in cartello da sabato 7 a martedì 17 ottobre, presso Spazio Roseto, in corso Garibaldi 95, a Milano.

La mostra, che ho contribuito personalmente a organizzare, è curata da Federico Bianchi, e presenta il percorso pittorico del Maestro attraverso oltre mezzo secolo, durante il quale ha affrontato le tematiche della contemporaneità con un’interpretazione personale che ne ha fatto un autentico caposcuola. La personale comprende 20 opere, tutte proprietà della Collezione Roseto, società specializzata nella locazione immobiliare, che opera nei comparti prestigio (Roseto Prestige), residenziale (Roseto Home) e turistico (Roseto Experience).

La società milanese offre un esempio virtuoso del matrimonio tra arte e impresa, che si traduce appunto in una attenta costruzione della propria collezione aziendale e nell’organizzazione, nel proprio spazio espositivo, di mostre prestigiose. La contemporary art predilige la contaminazione tra diverse forme d’arte e la sinestesia, cioè la stimolazione di un’attività sensoriale, ad esempio il gusto, attraverso un altro senso, ad esempio, la vista.

Riguardo alla “contaminatio”, Roseto, vuole creare un ponte tra settori come design, architettura, lifestyle e arte visiva. In ottica sinestetica, grazie all’esperienza pittorica di Damnjan, la società milanese creerà una connessione tra il mondo del vino e quello dell’arte attraverso The Art of Tasting, un percorso che coinvolge i sensi e stimola la mente.

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