Politica
Meloni in crisi? Ipotesi premier tecnico. Si scalda Panetta, Draghi di destra
Il governo è già sotto assedio. E nei corridoi romani si sussurra il nome del governatore designato di Bankitalia come prossimo premier tecnico alla Draghi
Governo Meloni in crisi? Pronto l'ennesimo governo tecnico con Fabio Panetta premier
Non è ancora entrato in carica come governatore della Banca d'Italia. Ma è già pronto a diventare, qualora servisse, prossimo premier tecnico. È Fabio Panetta, governatore designato della Banca d’Italia, che entrerà in carica a novembre. "Amico personale di Meloni, considerato politicamente e culturalmente 'affine' alla nuova maggioranza", lo descrive Massimo Giannini su La Stampa in un lungo editoriale, in cui il direttore del quotidiano di Torino lo definisce un “Draghi di destra, verrebbe da dire, nato e cresciuto anche lui nell’eterna riserva della Repubblica di Palazzo Koch. Che tra l’altro, com’è noto, è a due passi dalla Dunsinane di Lady Macbeth".
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E' lui, secondo Giannini, di cui si sente parlare nei corridoi delle istituzioni romane come "possibile civil servant che scalda i muscoli a bordo campo". Anche perché, sostiene Giannini, a Meloni il "controllo sfugge sempre più spesso. Vediamo che è stretta in un angolo, e che per uscirne sbaglia tutte le mosse, attaccando nemici invisibili (come i “governi immigrazionisti”) o fabbricando nemici visibili (come Paolo Gentiloni). Diciamo la verità: a dispetto di quello che abbiamo sempre sostenuto in questi mesi, il governo delle tre destre non è affatto al sicuro, ed è molto meno stabile di quel che si immaginava".
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Anzi, secondo Giannini se il governo non è ancora caduto è colpa più che altro dell'assenza di alternative politiche. "Se non fosse per un’opposizione inesistente, già oggi apparirebbe quasi in uno stato di pre-crisi. Ma anche l’assenza di alternative, in fondo, non è poi questa vera polizza vita. In questa Italia spaiata e sguaiata, alla fine, un’alternativa c’è sempre. Magari il solito governo tecnico, che ti tira sempre fuori dai guai (oppure produce quelli futuri, a seconda dei punti di vista)". Un governo tecnico che non porti la legislatura al termine del 2027, ma che traghetti il Paese alle elezioni anticipate. Si rafforza, quindi, l'ipotesi emersa a "La Piazza" di affaritaliani.it: A Giorgia Meloni conviene andare al voto anticipato. Come ha spiegato Luigi Bisignani alla kermesse organizzata dal direttore Angelo Maria Perrino la premier, viste le divisioni interne alla Destra, rischia col passare del tempo e in vista delle Europee di disperdere il suo attuale consenso e le elezioni anticipate le consentirebbero di ridimensionare i suoi attuali alleati: la Lega di Salvini e Forza Italia di Tajani.
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Ed ecco qui entrare in scena Panetta, il "Draghi di destra" che si scalda qualora i guai di Meloni e del suo esecutivo, in polemica tra migranti e schieramenti europei dopo la morte di Silvio Berlusconi, fossero troppo seri e rendessero necessaria una sostituzione.