Covid, le scuse non richieste di Burioni su dati falsi e vaccini

Oggi le miocarditi e le pericarditi sono aumentate tra i minori vaccinati in maniera esponenziale. Le morti improvvise sono all’ordine del giorno

L'opinione di Alfredo Tocchi
Coronavirus

Dati falsi e vaccini,  le scuse non richieste di Burioni sul Covid

In un post di ieri mattina, il noto virologo Roberto Burioni ha scritto: “Qualunque affermazione scientifica si basa sui dati disponibili. Se i dati sono incompleti o addirittura falsi è ovvio che l’affermazione stessa può risultare scorretta o falsa, ma la colpa è di chi ha omesso o falsificato i dati, non di chi ha fatto l’affermazione”.

Non sono ottimista. Non credo nell’inchiesta di Bergamo, fondata sui pregiudizi di Andrea Crisanti. Ascolto le dichiarazioni di Maria Rita Gismondo (che afferma che a Roma due funzionari del Ministero bloccassero i protocolli terapeutici) e mi indigno: questo sarebbe il filone di indagine da cui partire: perché si impediva di curare i malati? La risposta io la conosco: perché se fosse esistita una terapia non sarebbe stato possibile autorizzare in via d’emergenza i vaccini.

Spetta a noi giuristi fare chiarezza: i vaccini a mRNA sono stati “autorizzati all’uso di emergenza” dalla FDA americana e sottoposti ad “autorizzazione condizionata” dall’EMA europea. L’Autorizzazione all’uso di emergenza è la procedura prevista dalla FDA alla Sezione 564 del Food, Drug, and Cosmetic Act (FD&C Act).

La sezione 564 consente di autorizzare l'uso di emergenza di un prodotto medico non approvato o l’uso non approvato di un prodotto medico approvato per determinate circostanze di emergenza, dopo che il Segretario della Salute e dei servizi umani degli Stati Uniti d’America (HHS) abbia dichiarato lo stato di emergenza.

Affinché la FDA e l’EMA rilascino un’autorizzazione all’uso di emergenza o un’autorizzazione condizionata, non deve esistere un'alternativa adeguata, approvata e disponibile al prodotto candidato per diagnosticare, prevenire o trattare la malattia o la condizione. Qualora dopo l’autorizzazione all’uso di emergenza si renda disponibile un’alternativa adeguata, la Commissione di farmacovigilanza appositamente costituita può revocare l’autorizzazione.

In un quadro di costante mistificazione, in cui il Sottosegretario Pierpaolo Sileri ha persino negato in televisione (in un memorabile confronto con Giovanni Frajese) che a quella data i vaccini fossero stati “autorizzati all’uso di emergenza” dalla FDA americana e sottoposti ad “autorizzazione condizionata” dall’EMA europea, il post di ieri di uno dei principali protagonisti della mistificazione è il primo segnale di speranza.

Il post, è evidente, è un tentativo di giustificazione. I latini saggiamente hanno coniato la frase excusatio non petita accusatio manifesta. In sintesi, le affermazioni (dei virologi, non di Roberto Burioni in particolare), furono false perché qualcuno aveva divulgato dati sono incompleti o addirittura falsi.

Perfetto. Sembra un’affermazione sensata. Peccato che uno scienziato (ma vale per qualunque persona di buon senso) non dovrebbe basare le proprie affermazioni su dati incompleti o addirittura falsi, proprio perché il suo compito è quello di esaminare tutti i dati disponibili, non quelli provenienti da una sola parte.

Perché io – che sono un giurista – ho scritto 14 mesi fa che vaccinare i minori era un crimine? Perché per tre mesi ho studiato tutto quello che trovavo sull’argomento. I dati erano nei report della CDC e della UK Health Security Agency, bastava alzarsi presto tutte le mattine e andare a leggerseli.

Invece nessun virologo ha dichiarato che per il principio di precauzione i minori non andavano vaccinati. E sarebbe bastato osservare che i decessi per COV-SARS 2 nella fascia di età fino a 18 anni si contavano nel mondo sulla punta delle dita. Invece si sono vaccinati prima i minori da 5 a 18 anni, poi anche quelli da 0 a 5 anni e nessun virologo, nessun pediatra ha protestato.

Oggi le miocarditi e le pericarditi sono aumentate tra i minori vaccinati in maniera esponenziale. Le morti improvvise sono all’ordine del giorno. Studi autorevoli indicano i vaccini come responsabili. Troppo facile dire: “Sì, ma allora non si sapeva”. Peccato che non sia vero. Le interviste ai dissidenti esistono. Gli articoli dei dissidenti sono stati pubblicati. L’appello degli avvocati del Gruppo 15 febbraio è stato inviato ai principali organi di informazione e pubblicato da Il Giornale d’Italia.

La Presidente della Corte Costituzionale, in un’intervista che passerà alla Storia come una delle pagine più buie del diritto italiano, ha dichiarato: “Ci siamo fidati della scienza”. Ora la scienza (impersonata dal noto virologo) dice: “Ci siamo fidati di dati incompleti o addirittura falsi”.

Tutto questo è ignobile. Ci sono stati 200.000 morti soltanto nel nostro Paese. Uccisi da un virus creato in laboratorio per scopi militari. Gli scienziati che dall’oggi al domani sono diventati star (quando non eroi nella patetica mistificazione televisiva) hanno ignorato il Premio Nobel Luc Montagnier, il ricercatore Robert Malone (i cui studi sull’mRNA hanno contribuito allo sviluppo dei vaccini), hanno ignorato la Great Barrington Declaration, hanno messo a tacere Giuseppe De Donno che curava i malati, hanno fatto pressioni sugli Ordini perché i colleghi dissenzienti venissero sospesi (mi limito per brevità a citare Giovanni Frajese). Sarebbe più onesto ammettere: “Abbiamo sbagliato, considerando unicamente dati incompleti o addirittura falsi”. La Verità inizia a emergere e voi preconfezionate scuse. Ma se le scuse sono queste, per me è una buona notizia perché non vi basteranno.

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