Politica
Schlein e Meloni, le "nemiche-amiche": Giorgia subisce il fascino di Elly
La premier, per il discorso dell'8 marzo, ha ripreso la citazione della neo-segretaria dem. Ecco perché i punti di contatto sono più numerosi del previsto
Giorgia Meloni affascinata da Elly Schlein
C’è un indizio rivelatore che qualcosa è cambiato da quando Elly Schlein ha vinto la corsa alla segreteria del Pd: Giorgia Meloni, per il discorso dell’8 marzo festa della donna, ha ripreso pari pari una citazione che aveva in realtà fatto la Schlein stessa nel suo discorso di insediamento alla segreteria e cioè che “le donne hanno un vantaggio perché non le vedi arrivare”. Questo tipo di frasi per la Meloni hanno la stessa potenza iconica di un mantra tibetano perché la psicologia della Meloni è complessa e non banale e può essere conosciuta e soprattutto riconosciuta solo da chi conosce bene la sua storia.
La leader di Fratelli d’Italia, infatti, viene da una storia molto diversa da quella usuale. È, per sua stessa ammissione, una “underdog”, una “che non ce la poteva fare”, perché troppo tutto: troppo sfortunata, troppo sola, troppo grassa (da giovane e quindi bullizzata), troppo bassa, troppo a destra, troppo donna, troppo intelligente, troppo ambiziosa: insomma una “anomalia del sistema” direbbe Morpheus in Matrix. Il suo carattere si è forgiato nella lotta dura e selvaggia, non per niente i suoi interessi sono i romanzi di J.R.R. Tolkien, in primis Il Signore degli anelli e il regista Quentin Tarantino con il film preferito Kill Bill che la dice lunga sulla sua visione della vita.
Come la dicono lunga i suoi interessi per l’horror, dove il suo scrittore preferito è Stephen King dei cui film è tutt’ora ghiotta divoratrice insieme a pochi amici, con la fedele compagnia di patatine fritte e qualche caramellina che sgranocchia avidamente ipnotizzata dallo schermo. Anche nella musica i conti tornano, visto il suo interesse per il metal duro con i Rammstein, gli Iron Maiden, i Metallica e i Depeche Mode, questa passione condivisa anche con la madre Anna Paratore. E poi c’è un altro fattore da tenere presente per spiegare alcune apparenti ambiguità.