Palù e Clementi massacrano Crisanti: "Il suo studio sul Covid è imbarazzante"

I due virologi si scagliano contro il collega e ora anche senatore del Pd. Il giudizio del presidente Aifa: "Non fornisce dati scientifici e non è esperto"

Coronavirus

Covid, la guerra tra virologi continua. Crisanti finisce nel mirino

Il Coronavirus sembra essere in fase calante, la pandemia secondo gli esperti è ormai superata. Ma tra i virologi la "guerra" resta aperta. Nel mirino questa volta di due colleghi finisce il senatore del Pd Andrea Crisanti. Dalle carte dell'inchiesta sul caso dei test rapidi affidati alla Regione Veneto che ha portato al duro scontro tra il presidente Zaia e appunto Crisanti - si legge sul Corriere della Sera - emerge il giudizio del presidente dell'Aifa Giorgio Palù sul suo collega virologo. Ed è un giudizio più che severo, perché liquida senza appello lo studio dell’ex professore di Padova: "Non può in alcun modo essere assunto né come dato scientifico né come opinione di esperto. Trattasi in realtà — scrive Palù nel suo parere sul lavoro di Crisanti — di informazione inattendibile e non scientifica".

Contro lo studio del professor Crisanti - prosegue il Corriere - era già intervenuto Massimo Clementi, professore emerito di Microbiologia e Virologia dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. E anche la sua era stata una bocciatura senza appello, visto che aveva parlato di "lavoro imbarazzante", di "prima parte che definirei ingenua" di "mancanza di elementi di supporto". Come ha raccontato al Gazzettino, era stato lo stesso Clementi a condividere le sue perplessità con il governatore Zaia, fornendo carburante allo scontro di cui sopra. Lo stesso Clementi aveva detto qualche tempo fa: "Il virologo del domani non sarà nei talk show ma al lavoro sull’interfaccia uomo-ambiente-animale, dove si sviluppano le malattie".

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