Vaccini Covid, nei tribunali tedeschi 185 cause legali per danni. L'intreccio

Germania, Paese in prima linea per le misure contro pandemia poi copiate da tutti. Von der Leyen, il Robert Koch Institute, Biontech sono tedeschi. Ora le cause

di Antonio Amorosi
Coronavirus

La battaglia legale sui vaccini anti Covid si gioca in Germania. I legali tedeschi vogliono dimostrare un nesso causale tra vaccini e specifiche reazioni avverse dei cittadini

La battaglia vera si gioca in Germania, sarà Berlino il territorio che potrebbe chiudere ogni partita o aprirla definitivamente. E’ notizia, da alcuni giorni, che davanti ai tribunali tedeschi pendono almeno 185 cause civili per presunti danni da vaccinazione contro il Coronavirus. Uno dei quali è il famoso Comirnaty, denominato volgarmente Biontech/Pfizer e diffuso in tutto il mondo. Ma le azioni legali sono dirette contro tutti e quattro i principali produttori di vaccini anti Coronavirus. Fatto particolare è che Biontech è l’azienda nazionale tedesca di biotecnologia e biofarmaceutica che con Pfizer ha dato forma a quello a mRna, diventato anche uno degli obiettivi degli accusatori. Ma non è l’unica società o soggetto che finirà sul banco degli imputati.

Va compreso il quadro generale nel quale questa battaglia si gioca. Ursula von der Leyen, il presidente della Commissione UE, è tedesca ed è stata una delle più decise sostenitrice degli accordi con le case produttrici di vaccini anti Coronavirus. Il New York Times ha intentato causa alla Commissione Europea per non aver diffuso i contenuti dei messaggi scambiati tra la presidente von der Leyen e il CEO di Pfizer Albert Bourla, durante le negoziazioni per le forniture di vaccini contro il Coronavirus. Il New York Times ritiene che la Commissione UE avrebbe l’obbligo di rendere pubblici i messaggi, visto che potrebbero contenere informazioni dirimenti sugli accordi per la fornitura da vari miliardi di euro. In più è sempre la Germania, durante tutta la pandemia, ad aver dettato “la linea” delle misure da adottare per contrastare il virus, con il centro di ricerca per le malattie infettive Robert Koch Institute. E sempre in Germania esiste un forte movimento contrario ad ogni vaccinazione obbligatoria contro il Coronavirus, anche se in Europa è il Paese che ha visto con maggior positività le soluzioni governative. Secondo i sondaggi nazionali il 35% della popolazione si è espressa con fermezza contro il vincolo.

Principalmente due studi legali, di Düsseldorf e Wiesbaden, hanno raccolto circa 3.000 richieste di cause, le hanno vagliate e hanno ricevuto 850 mandati per procedere. Dopo attenta analisi 185 di questi casi sono sfociati in cause civili, che i due studi sostengono di poter vincere, per presunti danni causati dalle vaccinazioni contro il Covid. Da quel che si apprende dai quotidiani tedeschi i due studi legali rappresentano la maggioranza di coloro che sono disposti a intentare causa sul tema.

Per la legislazione tedesca si applicano ai vaccini Covid-19 le stesse norme di responsabilità civile valide per gli altri medicinali sul mercato teutonico. In soldoni il produttore può essere ritenuto responsabile in caso di errore di produzione. Se invece il farmaco viene somministrato in modo errato da un medico o da un infermiere, la persona che esegue la vaccinazione può essere ritenuta responsabile del danno.

Il primo processo si terrà il prossimo 28 aprile presso il tribunale regionale di Francoforte. Avrà come oggetto la vicenda di una donna, un medico che per ora ha preferito non rilevare la propria identità, che sta facendo causa al produttore di vaccini Biontech con sede a Magonza. Il medico avrebbe subìto danni cardiaci, secondo lei e lo studio legale a causa della vaccinazione. Il tema in campo resta spinoso perché la correlazione e consequenzialità tra vaccinazione ed effetti avversi gravi dovrà ora essere provata in tribunale e soprattutto sancita da un giudice civile.

In questo senso il vaglio degli studi legali sarebbe stato ferreo: l’obiettivo era quello di portare in tribunale solo quei casi che potevano essere sostenuti oltre ogni ragionevole dubbio. In questo senso centinaia e centinaia di altri sono stati respinti come senza speranza di un vittoria legale. Il prestigioso magazine tedesco Der Spiegel ha riferito le parole dell’istituto di ricerca tedesco per le malattie infettive Robert Koch Institute (RKI) che sostiene che da inizio anno in Germania siano state somministrate circa 192 milioni dosi contro il Coronavirus. Circa 65 milioni di persone sono state vaccinate almeno una volta. Gli abitanti della Germania sono 83,2 milioni. In proporzione, almeno per ora, se commisurato al numero di dosi somministrate, il numero di azioni legali è limitato.

La relazione causa-effetto è la chiave per comprendere la questione e per capire che non sempre il nesso si riesce a dimostrare. Di norma i vaccini utilizzati nei programmi nazionali di immunizzazione possono essere considerati tra i prodotti farmaceutici più controllati. Ora si tratta di chiarire se questo sia accaduto anche per i vaccini anti Covid, come viene sostenuto dai governi, e in che modo nella partita abbia un ruolo la situazione d’emergenza pandemica: se la condizione particolare abbia in qualche modo limitato la possibilità di avere vaccini più sicuri o viceversa questo non sia accaduto.

"Prendiamo molto sul serio la nostra responsabilità come produttori di vaccini", ha affermato un portavoce di Biontech dell'agenzia di stampa tedesca Deutsche Presse-Agentur (Dpa).

Gli studi legali coinvolti stanno predisponendo un rilevante staff di esperti che dovrebbero trovare una risposta chiara e soprattutto essere in grado di dimostrare, nei tribunali tedeschi, l'esistenza del nesso tra vaccinazione e danno specifico.

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