Politica
Dal Riformista al Terzo Polo, Renzi come Andreotti: il nuovo asso pigliatutto
L'obiettivo reale del leader di Italia Viva è quello di vincere, ovvero, tradotto dal politichese, di contare e di avere un futuro "di primo piano"
Terzo Polo addio, tutte le partite "aperte" di Matteo Renzi. L'analisi
"Chi non rischia non fischia", si dice in Toscana e, certamente, di coraggio l’istrione di Rignano non difetta. La sua abilità politica è da tutti riconosciuta ma, troppo spesso, sottovalutata. Come ogni “cavallo di razza” l’obiettivo di Matteo Renzi è quello di vincere ovvero -tradotto dal politichese- di contare. Non necessariamente -come molti credono- ciò significa per Renzi “dare le carte” o “tenere il timone del comando”; tutt’altro!
Per Renzi non è importante comandare, bensì essere elemento decisivo e strategico: l’Andreotti 2.0, tanto per capirci, che nella Democrazia Cristiana con il 10% degli iscritti era, sovente, l’asso pigliatutto perché decisivo nei congressi. Oppure il Bettino Craxi degli anni del pentapartito nei quali con uno scarso 15% dei consensi elettorali riusciva ad essere l’ago della bilancia; indispensabile alleato per la formazione del Governo. Dunque l’obiettivo dell’ex sindaco di Firenze è diventare “centro di gravità”. Orbita su cui far girare il 33 giri della politica italiana, come è accaduto per il “Conte due” e, successivamente, per l’ascesa di Mario Draghi al soglio di Palazzo Chigi.