Le novità della Guida Michelin 2023: chi sale e chi scende - I NOMI
Record di qualità e nuove stelle, ben 20 sono sotto i 35 anni
Guida Michelin: chi guadagna la stella e chi la perde
Un numero eccezionale di stelle per la nuova Guida Michelin 2023. Con 385 stelle mostra un nuovo record di qualità per la gastronomia in Italia. Tanti giovani chef premiati con le stelle, 20 sotto i 35 anni, e in totale un numero eccezionale di nuove stelle, 40, anche in piccole località di provincia.
Un nuovo tristellato, 4 new entry fra le due stelle e 33 nuove una stella Michelin, oltre a 19 stelle verdi ai ristoratori in prima linea per la sostenibilità.
"Se la stella è inoltre assegnata, annualmente, ai ristoranti migliori della penisola, ecco che in alcuni casi il cambio dello chef conferma la qualità di imprenditori e nuovi talenti in cucina. È il caso del San Giorgio e del Nove in Liguria, dei ristoranti veneziani Oro Restaurant, Local, e Wistèria, il Castello di Fighine in Toscana (sempre sotto l’ala di Heinz Beck), Il Refettorio e Il Faro di Capo d’Orso Andrea Aprea in Campania, Gusto by Claudio Sadler in Sardegna, infine, a Torino, Carignano e Spazio 7. In tutti questi casi i nuovi arrivati hanno mostrato esperienza, tecnica e conoscenza delle materie prime allo stesso livello dei predecessori" dice la Guida.
A guadagnare la terza stella è Orta San Giulio - Villa Crespi di Antonino Cannavacciuolo. I ristoranti tristellati salgono così a 12: Alba - Piazza Duomo; Alta Badia / San Cassiano - St. Hubertus; Brusaporto - Da Vittorio; Canneto sull'Oglio / Runate - Dal Pescatore; Castel di Sangro - Reale; Firenze - Enoteca Pinchiorri; Milano / Navigli - Enrico Bartolini al Mudec; Orta San Giulio – Villa Crespi; Modena - Osteria Francescana; Roma / San Pietro-Città del Vaticano - La Pergola; Rubano - Le Calandre; Senigallia – Uliassi. Le nuove due stelle - che salgono così a 38 - sono: Penango - Locanda Sant'Uffizio Enrico Bartolini; Roma - Acquolina; Roma - Enoteca La Torre; Taormina - St. George by Heinz Beck.
A ricevere la prima stella (attribuita ora complessivamente a 335 ristoranti) invece sono in Campania Amalfi - Sensi e Ariano Irpino - Maeba Restaurant; in Emilia Romagna Rubiera - Osteria del Viandante; nel Lazio Ariccia - Sintesi e Roma - Pulejo; in Liguria Ventimiglia - Balzi Rossi e Ventimiglia - Casa Buono; in Lombardia Crema - Vitium, Lallio - Bolle, Lomazzo - Trattoria Contemporanea, Milano - Andrea Aprea, Milano - Anima, Pavia - Lino, Torno - Il Sereno Al Lago; nelle Marche Gabicce Monte - Dalla Gioconda e Montemonaco - Il Tiglio; in Piemonte Sauze di Cesana - RistoranTino & C. e Torino - Andrea Larossa; in Sardegna San Pantaleo - Il Fuoco Sacro; in Sicilia Bagheria - Līmū, Palermo - Mec Restaurant, Taormina - Principe Cerami, Vulcano (Isola) - I Tenerumi; in Toscana Capolona - Terramira, Casanova di Terricciola - Cannavacciuolo Vineyard, Firenze - Chic Nonna di Vito Mollica, Montalcino - Campo del Drago, Prato - Paca; in Trentino Alto Adige Corvara in Badia - La Stüa de Michil, Lagundo - Luisl Stube, Selva di Val Gardena - Suinsom; in Valle d'Aosta Aosta - Paolo Griffa al Caffè Nazionale; in Veneto Oppeano - Famiglia Rana.
Ad aver perso invece la stella sono: Frosio - Almè; Stube Gourmet - Asiago; La veranda del color - Bardolino; Mistral - Bellagio; Nido del Picchio - Carpaneto Piacentino; Feva - Castelfranco Veneto; I salotti - Chiusi; Astra - Collepietra; La leggenda dei frati - Firenze; La Magnolia - Forte dei Marmi; Dolomieu - Madonna di Campiglio; Parizzi - Parma; Locanda XVI - Venezia; Maxi - Vico Equense; Innocenti Evasioni - Milano. Mentre vengono declassati da due a una stella La Madernassa - Guarente e La Trota - Rivodutri.