Pier Silvio Berlusconi: "Amo fumare il sigaro e mi nutro di fatica fisica"
La palestra, le noccioline e le prese in giro dei figli. "Vi svelo in cosa sono uguale a mio padre". La lettera aperta
Pier Silvio Berlusconi, le somiglianze col padre e il "vecchio stile"
Pier Silvio Berlusconi esce allo scoperto dopo venti giorni dalla morte del padre e si racconta. Il secondogenito del Cavaliere scrive una lettera aperta a Repubblica per svelare dettagli inediti che lo riguardano, dalla palestra alle noccioline agli sfottò dei figli. Pier Silvio parla del suo fisico palestrato che lo fece finire sulla copertina di Men’s Health: "Non sono "in fissa" con il fisico", comincia. Per spiegare poi subito: "Ho una vera dipendenza dalla fatica fisica, è così da quando ero piccolo e facevo agonismo. Mi nutro di fatica, l’esercizio fisico per me è liberatorio". Dice che fa footing: "Non possiedo e non uso mai contapassi e contacalorie. Sono un tipo "vecchio stile". E va in bici, "rigorosamente non elettrica".
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"Non sono - prosegue Pier Silvio a Repubblica - ipersalutista. Fumo il sigaro e mentre faccio sport pregusto il buon cibo che mangerò subito dopo, vino rosso, cioccolato, noccioline…". Poi delinea anche alcuni tratti del suo carattere: "Riservato sì, timido no. Ovunque io vada faccio amicizia con tutti. I miei figli mi prendono in giro: "Adesso papà attacca bottone e parla per un'ora". Infine, conferma che agli appuntamenti mondani spesso preferisce quelli con i genitori dei compagni di scuola dei figli: "Non è che non ami il jet set, ma adoro il rapporto con la gente comune. Parlare con le persone mi piace moltissimo e mi dà calore". Perché, appunto, "sono figlio di mio padre".