Esteri

Prigozhin sfida Mosca e poi fa retromarcia, siamo al 25 luglio di Putin?

Di Paolo Diodati

La svolta del Capo della Wagner è una reale sfida a Putin o una clamorosa messinscena per far scatenare l'attacco al traballente "regime" di Zelensky?

Guerra Russia Ucraina, il capo della Wagner sfida Putin e Zelensky trema ma la pace è l'unica via d'uscita dal conflitto 

Daniele Capezzone ha elencato non so quanti possibili scenari (intorno a sette) in cui si potrebbe collocare la clamorosa svolta di Prigozhin. Non avendo la sfera di cristallo non ha detto verso quale lui propende. "lo scopriremo solo vivendo" è la sua saggia posizione. Usando un po' l'accetta, riduco a due tipi tutte le possibili supposizioni: erano vere le minacce di abbandonare la battaglia se non fossero giunte munizioni, inizialmente, entro il 10 maggio scorso.

Avendo pazientato più di un mese, il cuoco di Putin ha infine deciso di andare a far ordine nella cucina di Putin, ricavandone un guadagno politico tipo Mussolini con la "marcia su Roma"; Baby Zel, viziatissimo da papi Biden, gli ha detto: "Prigozhin è un mercenario? Allora compramelo!". 

E, se il mercenario è davvero un mercenario "serio" e va con chi gli offre di più, dichiarando guerra non a Putin, ma ai suoi comandanti militari, avrebbe dimostrato d'essere, oltre a quell'avanzo di galera documentato dal suo curriculum, anche un fine calcolatore, mettendo Putin con le spalle al muro e col terribile dilemma: sparo al cuoco mercenario Gran Capo di mercenari o al Ministro della difesa e i suoi generali incompetenti a detta del cuoco? Da notare che le due ipotesi non sono alternative.  L'acquisto del cuoco poteva comprendere anche la ricetta su come comportarsi, evitando un clamoroso 8 settembre.

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