Il principe Harry fa causa al Daily Mail e vola a Londra: cosa è successo
Il secondogenito di re Carlo III ha partecipato all'udienza contro l'editore accusato di intercettazioni illegali di diversi vip. Presente anche Elton John
Il primo viaggio di Harry nel Regno Unito dopo l'uscita dell'autobiografia "Spare" per la causa legale contro il Daily Mail
Il principe Harry è tornato a Londra. Ma non per far visita alla sua royal family, bensì per prendere parte all'udienza preliminare del processo contro l'Associated Newspapers Ltd (Anl), che pubblica i ben più noti tabloid britannici Daily Mail e Mail on Sunday. Il duca di Sussex ha citato in giudizio il colosso dell’editoria inglese per presunte “gravi” intercettazioni telefoniche illegali finalizzate alla ricerca di scoop da pubblicare.
Per il secondogenito di re Carlo III si tratta del primo viaggio nel Regno Unito non solo dopo il funerale della nonna, la regina Elisabetta II, ma anche dopo la pubblicazione di “Spare”, l’esplosiva autobiografia che scaglia critiche imbarazzati a diversi membri della famiglia reale, a cominciare dal fratello maggiore ed erede al trono William, senza escludere la moglie Kate, la regina consorte Camilla e lo stesso re Carlo.
Harry, apparso sorridente nel suo abito scuro elegante, è stato ripreso dai media all'ingresso della sede della Royal Court of Justice, dove i giudici dell'Alta Corte di Londra sono chiamati nei prossimi quattro giorni ad ascoltare le argomentazioni delle parti. Dopo quest'udienza preliminare, il giudice deciderà se proseguire con il processo. Tra l’altro, il duca di Sussex non è il solo a intentare questa causa, ne fanno parte anche altre celebrità come la rock star inglese Elton John. Si tratta, dunque, di una vera e propria class action promossa a fine 2022 da una mezza dozzina di vip per presunta raccolta illegale di informazioni e violazione della privacy.
Lo studio legale Hamlins, che rappresenta i denuncianti, sostiene di avere a disposizione "prove inconfutabili di azioni criminali" commesse dal Daily Mail per anni con la complicità di giornalisti e dirigenti del gruppo, alcuni dei quali tuttora in attività, per raccogliere in modo illegittimo informazioni private anche su altre figure pubbliche e persone comuni ignare. Dal canto suo, invece, l'editore del Daily Mail respinge le accuse tramite i suoi avvocati come "assurde calunnie orchestrate", e liquida come “illegale” la raccolta di informazioni dell’accusa.