14enne bullizzata nel liceo vip a Roma: "La chiamavano cotoletta di merda"

E' accaduto alla Rome International School. Intanto l’istituto prende tempo: "A settembre eventuali decisioni"

Di Redazione Cronache
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Studentessa 14enne bullizzata nel liceo vip a Roma Nord: "La chiamavano cotoletta di merda". La denuncia dei genitori

Una studentessa milanese di 14 anni è stata costretta a tornare nella sua città natale dopo che cinque compagni di classe dell'istituto Rome International School l'hanno bullizzata per quattro mesi. I genitori della ragazza hanno fatto denuncia. La studentessa - secondo i compagni di scuola - era "colpevole" di aver lasciato uno dei ragazzini più ambiti dalle compagne dell’istituto e da mesi le ripetevano frasi come "C’è puzza di m***a, apriamo le finestre", "Vai a mangiare la cotoletta" oppure le cantavano contro "Milano in fiamme". 

Continui risolini e prese in giro, canali di comunicazione bloccati o pieni di offese. Per la ragazza la situazione è diventata ben presto invivibile: “È arrivata al punto di pensare di farla finita”, ha raccontato la madre. Eppure, “la Rome International School - una esclusiva scuola di Roma Nord, ndr - non ha mosso un dito per tutelare nostra figlia" denunciano i genitori della 14enne. "L’istituto ha scritto, in una relazione sui fatti accaduti, che quelle erano ‘solo canzoni da stadio’. Come se mia figlia non avesse compreso che, secondo loro, era tutto un gioco. Non è così”. La scuola ha inoltre dichiarato che eventuali decisioni verranno prese solo a settembre: una scelta inaccettabile per la madre della ragazza, che ha visto con i suoi occhi la sofferenza causata alla figlia, talmente insopportabile da costringerla a cambiare non solo plesso scolastico, ma anche città.

L’istituto, per voce del Chief education officer e garante del protocollo, Daniel Jones, ha spiegato che in casi come questo si segue un iter ben preciso, fatto di tre livelli: si sentono la famiglia, gli studenti, si coinvolgono i presidi e anche altri professionisti. “Noi siamo al terzo livello richiesto dai genitori alla metà di luglio – ha spiegato – Valuteremo le azioni alla fine del procedimento e dobbiamo aspettare settembre”. Ma la madre della giovane studentessa non ci sta: “L’indagine si è basata su domande agli studenti di questo tipo: ‘Hai detto qualcosa a Rita?’. Dodici su 32 hanno detto che c’erano stati atti di bullismo, nove hanno negato, gli altri non si sa. I fatti ci sono stati, semplicemente a scuola non hanno proceduto come dovevano. Ci sentiamo presi in giro: noi abbiamo denunciato alla scuola quanto subito da nostra figlia già a febbraio e abbiamo fatto scrivere anche dal nostro avvocato”, conclude la madre della giovane.

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