Politica
Meloni d'America fattore Alemanno: Lega più a Dx, si rischia la frattura
Meloni vada a Spinaceto, degradata periferia romana, e non a Washington. Giorgia-Fdl rischiano la fine di M5S e Di Maio
"Meloni d'America" e il "fattore Alemanno" spingeranno la Lega a destra
Da domenica i sonni di Giorgia Meloni sono meno tranquilli. È infatti nato un Movimento politico incentrato sulla figura dell’ex ministro ed ex sindaco di Roma Gianni Alemanno, già marito di Isabella Rauti e leader della cosiddetta “destra sociale”. Il “Manifesto di Orvieto” segna il ritorno della destra sovranista che si sente tradita da un anno di governo meloniano. Ne abbiamo parlato ieri . Ma il discorso viene da lontano se è vero che già nel 2017 questo Movimento sia pur in forma diversa già c’era, come dimostra questa mia intervista che feci ad Alemanno più di sei anni fa.
Quindi non si tratta di qualcosa di improvvisato dettato da mere considerazioni tattiche, bensì strategiche. In tutti questi anni Fratelli d’Italia è cresciuto ed è divenuto il primo partito d’Italia ma che ne è stato degli ideali passati? I militanti, lo zoccolo duro della destra, sono contenti di questa Meloni sempre più allineata con la Nato? I militanti, lo zoccolo duro della destra, sono contenti di una Italia filo - Ucraina?
La gente, soprattutto chi ha fatto per tanti anni politica, non ama essere presa in giro. La Meloni, per governare, ha “tradito” molto del suo programma pre - elettorale. Le occorreva infatti farsi accettare nelle grandi Cancellerie occidentali senza il cui consenso non avrebbe potuto e non può tutt’ora governare. La nascita ad Orvieto di una prima “opposizione interna” è solo il primo passo. Alemanno è stato chiaro: la destra al governo ha fatto troppi compromessi finendo per snaturare i suoi principi con cui aveva vinto le elezioni. Già da tempo in realtà si sono aperti i giochi.
Matteo Salvini, che sarà presente a “La Piazza” insieme al direttore Angelo Perrino, l’ha capito da tempo e sta ricollocando la Lega più a destra, andando a riempire lo spazio di consenso lasciato libero dalla democristianizzazione della Meloni. E già alcune prese di posizione sulla Giustizia su La Russa su Santanchè cominciano a segnare una differenza. In vista delle Europee del 2024 si aprirà una grossa competizione nel centro – destra e la Lega ha la giusta ambizione di recuperare spazi e consenso elettorale. Salvini, “ministro del fare”, contrapposto alla “Meloni, premier Terracquea”. La portaerei “Giorgia Meloni” ora è inseguita dai sommergibili di Alemanno e Salvini.