Aiazzone, spunta un tesoro a Panama. La figlia e quel loft a Montecarlo...

Ma per i tremila creditori non c'è possibilità di riavere i soldi

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Cronache

L'impero in bancarotta di Aiazzone e il fantomatico tesoro a Panama

Giorgio Aiazzone nel giro di pochi anni costruì un impero (60 miliardi di fatturato e 160 dipendenti). Poi morì a soli 39 anni a causa di un incidente aereo. Ora, scrive il Corriere della Sera, "con l’impero ormai venduto, liquidato, evaporato, e con Marcella, una delle tre figlie dell’inventore dei mobili che da Biella venivano consegnati a domicilio («isole comprese»), davanti al tribunale di Imperia, tirata in causa da un ex socio in affari, Mario Falchi".

"In ballo c’è mezzo milione di euro che la donna — questa la pretesa dell’atto di citazione — dovrebbe all’uomo, tutelato dall’avvocato Antonio Maio". Da capire, scrive il Corriere, la provenienza del denaro. E qui "spunta la casa nel Principato di Monaco, di una società panamense, lascito della mamma. Abitazione poi venduta, per sei milioni di euro".

Tanto che inizia a circolare l'ipotesi di un fantomatico tesoro a Panama. Il problema è che anche qualora esistesse conterebbe poco "per gli eventuali creditori dell’azienda fondata da Giorgio Aiazzone, ceduta a fine anni Novanta, per poi imboccare il sunset boulevard, tra accuse di bancarotta e arresti. E nulla potrebbero pretendere i 2.090 creditori dell’ultimo fallimento, con un gruppo — Aiazzone solo di nome — affossato da 51 milioni di euro di passivo, accertato all’epoca dal tribunale fallimentare di Torino".

 

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