Aids, promettenti risultati preliminari dal nuovo vaccino anti-Hiv

La sperimentazione è basata sugli anticorpi ampiamente neutralizzanti. Dall'Ospedale Bambino Gesù una nuova tecnica per riconoscere il virus "dormiente"

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Aids: promettenti risultati preliminari da parte di un nuovo vaccino anti-Hiv

I passi in avanti non sono mai abbastanza, manca ancora una corretta informazione e una consapevolezza diffusa, ma quest’anno la Giornata mondiale contro l’Aids - che cade oggi, 1 Dicembre - conosce una luce nuova: all’orizzonte si prospetta un nuovo candidato vaccino contro l’Hiv, il virus, che sembra in grado di indurre precursori anticorpali ampiamente neutralizzanti negli esseri umani.

Occorre ricordare, spiega la dott.ssa Silvia Negri, psicoterapeuta dell’associazione ANLAIDS, che “l’Hiv è il virus che si può contrarre perlopiù attraverso rapporti sessuali non protetti. Una volta contratto, questo virus in modo silenzioso inizia a mangiare il nostro sistema immunitario, indebolendolo; la fase di peggioramento clinico determinato dal virus all’interno del nostro organismo è chiamata Aids”.

A questa incoraggiante conclusione giunge uno studio, pubblicato sulla rivista Science, condotto dagli scienziati del Fred Hutchinson Cancer Research Center, del National Institute of Allergy and Infectious Diseases e dello Scripps Research Institute. Il team ha riportato i dati della sperimentazione di fase I sugli esseri umani di un vaccino basato sugli anticorpi ampiamente neutralizzanti (bnAb). Questi dati, sottolineano gli autori, stabiliscono una prova clinica del principio per la progettazione di vaccini mirati alla linea germinale per l'Hiv e altri agenti patogeni attualmente privi di un percorso di cura e prevenzione. Il farmaco bnAbs è stato progettato per essere in grado di riconoscere i diversi ceppi di Hiv e proteggere il paziente dalle infezioni, anche se l'attivazione da anticorpi ampiamente neutralizzanti attraverso la vaccinazione non è finora possibile: i bnAb difficilmente si sviluppano durante l'infezione e nell'organismo umano le cellule B precursori di questi anticorpi sono piuttosto rare.

"Questo lavoro - commenta in una prospettiva correlata Penny Moore, dell'Universita' del Witwatersrand a Johannesburg - fornisce però dati preliminari convincenti a sostegno del concetto di targeting della linea germinale. Siamo in attesa di conoscere i risultati della prossima fase".

Giornata mondiale contro l’Aids: arriva una nuova tecnica per riconoscere virus “dormiente”

Nel frattempo l’aspettativa di vita in presenza della malattia si è allungata e le attuali strategie terapeutiche permettono comunque di tenere sotto controllo l’infezione. Non solo: dall'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù arriva una nuova speranza di trattamento per i bambini affetti da Hiv. Medici e ricercatori sono riusciti a mettere a punto una nuova procedura in grado di caratterizzare la carica virale residua e la risposta immunitaria protettiva a essa associata presente nei pazienti, individuando quei bambini in cui il residuo virale risulta dormiente e quelli in cui tale residuo comporta, se non adeguatamente trattato, un rischio di recidiva della malattia.

“Grazie ai risultati ottenuti dai due studi condotti è ora possibile individuare se il virus ancora presente nelle cellule abbia o meno la capacità di replicarsi, cioè se sia dormiente o attivo - spiega il professor Paolo Palma, responsabile dell’unità di ricerca di Immunologia clinica e Vaccinologia dell’Ospedale - Nei bambini in cui tale riserva si rivela completamente dormiente, sarà possibile procedere alla sospensione terapeutica nell’ambito di uno studio sperimentale controllato. Un traguardo inseguito da anni da medici e ricercatori che si occupano di Hiv”.

Giornata mondiale  contro l’Aids: lo slogan “Equalize” per abbattere le diseguaglianze nell'assistenza

Rimangono 38 i milioni di persone che a livello globale convivono con il virus Hiv, di cui 5,9 milioni non ricevono cure. Un bilancio aggravato dalla presenza di altri 4 milioni di casi sommersi, persone che hanno l'infezione senza saperlo. Sono solo alcuni dei dati evidenziati dall'Oms in occasione della Giornata mondiale contro l'Aids, all'insegna dello slogan "Equalize", ossia "affrontare e abbattere le disuguaglianze" nell'assistenza all'Hiv/Aids".

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