Alain Delon mette all’asta la sua collezione d’arte: “E’ la mia eredità"
La star e leggenda del cinema francese ha deciso di "disfarsi" di sculture e disegni del Rinascimento italiano, per un valore di 5 milioni di euro
Alain Delon mette all'asta la sua collezione d'arte: il valore è da capogiro
Non smette di stupire la star e leggenda del cinema francese Alain Delon, 87 anni, che ha deciso di mettere all'asta la sua collezione d'arte, offrendola da Bonhams a Parigi il prossimo 22 giugno. La vendita pubblica, dal titolo “Alain Delon: 60 Years of Passion” proporrà sculture e disegni del Rinascimento italiano e del XIX secolo francese. La raccolta è composta da capolavori di grandi nomi della storia dell’arte, tra cui Veronese, Domenico Beccafumi, Camille Corot, Eugène Delacroix, Jean-François Millet, Raoul Dufy, Albert Gleizes e molti altri. La vendita comprende 81 lotti e la stima totale delle opere è di 4-5 milioni di euro.
Da oltre 60 anni, Delon è un collezionista d’arte esigente e appassionato: “Ci sono due cose che considero la mia eredità: la mia carriera di attore e la mia collezione d’arte. Sono molto orgoglioso di entrambe. Ho comprato il mio primo disegno a Londra quando avevo 24 anni e da allora ho sempre acquistato opere. La gente mi chiede se c’è un filo conduttore che lega questi pezzi e io rispondo: ‘C’est moi!'”, ha detto l’attore che ha brillato in film come “Rocco e i suoi fratelli” (1960) e “Il Gattopardo” (1963). Anouchka Delon, figlia di Alain Delon, ha dichiarato: “Queste meravigliose opere d’arte hanno fatto parte della mia infanzia e ora sono così felice che il mondo le stia scoprendo. So che sono state fedeli compagne di mio padre e che gli hanno dato una gioia immensa”.
Alain Delon, all'asta la sua collezione d'arte. Tutte le opere in vendita
La collezione farà un tour mondiale, partendo da Bruxelles (19-20 aprile), poi New York (5-9 maggio), Hong Kong (24-27 maggio), Ginevra (1-3 giugno) e Parigi (17-21 giugno) prima della vendita presso Bonhams Cornette de Saint Cyr giovedì 22 giugno.
Tra i pezzi forti della collezione figurano: “La plage de Sainte-Adresse” del 1906 di Raoul Dufy (1877-1953), con una stima di 600.000-800.000 euro; due opere di Eugène Delacroix (1798-1863), “Cheval arabe attaché à un piquet” del 1825 (400.000-600.000 euro) e “Chef Arabe, Maroc (50.000-80.000 euro), un paesaggio di Albert Gleizes (1881-1953), dipinto nel 1914-15 (200.000-300.000 euro); quattro opere di Jean-François Millet (1814-1875). “Genova, gli Appennini” è un delicato olio su tela del 1834 di Camille Corot (1796-1875), stimato 100.000-150.000 euro. Un piccolo disegno di Domenico Beccafumi (1486-1551 circa) raffigurante Sant’Antonio sul fronte e donne inginocchiate sul retro sarà in vendita con un prezzo di 50.000-80.000 euro. Il disegno San Giorgio che uccide il drago a penna e inchiostro di Veronese (1528-1588) è valutato 40.000-60.000 euro.