Belluno, auto travolge una famiglia: l'ipotesi di incidente volontario. Video
La tedesca Angelika Hutter in stato di arresto con l'accusa di omicidio stradale, dopo aver investito con la propria Audi e ucciso anche un bimbo
Belluno, auto falcia un'intera famiglia. L'ipotesi di un incidente volontario
Viaggiava ad almeno 70 chilometri l'ora, in un punto in cui il limite è di 50, Angelika Hutter, l'automobilista tedesca 31enne che giovedì scorso ha ucciso tre persone, tra cui un bimbo di due anni, a Santo Stefano di Cadore, falciandole con la propria vettura. Come riportato dall'agenzia Ansa, i militari hanno anche raccolto le parole di un testimone che ha visto la donna litigare furiosamente con una persona, salire in macchina e ripartire sgommando pochi attimi prima del tragico epilogo. Una delle ipotesi che non viene esclusa è che l'investimento della famiglia di Favaro Veneto (Venezia) possa essere stato deliberato, frutto di una rabbia incontrollata.
Ad avvalorare questa tesi la mancanza di qualsiasi segno di frenata, il fatto che in quel punto la strada fosse rettilinea e che i militari, che anche oggi hanno compiuto un sopralluogo per ulteriori verifiche, non abbiano accertato alcun segno di sbandata prima del punto di impatto.
GUARDA IL VIDEO CHOC DELL'INCIDENTE
Belluno, auto falcia un'intera famiglia. La tedesca Angelika Hutter in arresto
Ora Angelika Hutter è in stato d’arresto con l'accusa di omicidio stradale. Come riporta il Corriere della Sera, dal carcere della Giudecca, a Venezia, Angelika Hutter continua a ripetere: "Ich bin in einem Abgrund" ("Sono in un baratro…"). La donna sa bene di essere finita in un guaio enormemente più grande di lei. Venerdì pomeriggio ha potuto parlare con il suo difensore d’ufficio, l’avvocato Giuseppe Triolo, lo stesso che l’affiancherà lunedì, quando la trentunenne tedesca comparirà davanti al giudice di Belluno, Enrica Marson, per l’udienza di convalida del suo arresto per l’omicidio stradale del piccolo Mattia Antoniello, di papà Marco, e della nonna Mariagrazia Zuin, avvenuto giovedì pomeriggio a Santo Stefano di Cadore, nel Bellunese.
L’incontro tra Angelika Hutter e il suo legale è durato tre ore, con l’ausilio di un interprete messo a disposizione dal consolato tedesco. "Non ricordo nulla di quello che è successo" ha assicurato. Ma non è escluso che la memoria di quegli istanti - quando ha bruscamente sterzato salendo sul marciapiede e puntando la macchina contro la famigliola di turisti veneziani - possa riaffiorare col passare delle ore. Di certo c’è che alterna momenti di lucidità ad altri nei quali scoppia in un pianto irrefrenabile. "Angelika sta combattendo una battaglia interiore perché si sente addosso la responsabilità di aver ammazzato tre persone" riflette l’avvocato Triolo. "Fa continuamente riferimento a quel 'baratro' ma non ricorda nulla dell’incidente, come avesse rimosso ogni cosa, come se lei non ci fosse stata".