Bertinotti fa ricorso sulle serigrafie di Mao: vuole tenersi i Warhol contesi

Mario D'Urso gli lasciò le opere, ma una sentenza del tribunale ha annullato il testamento. L'ex capo di Rifondazione Comunista fa ricorso

Fausto Bertinotti
Cronache

Bertinotti dà battaglia sui Mao da due milioni di euro di Warhol

Continua la vicenda legale sulle due famose serigrafie di Mao Zedong a opera di Andy Warhol. Fausto Bertinotti non ha alcuna intenzione di rinunciare alle opere che, da testamento, gli destinò l’amico Mario D’Urso nel 2015. Lo scrive il Fatto Quotidiano, che parla di "roba da milioni di euro il cui futuro è stato però messo in dubbio da una sentenza del Tribunale civile di Roma dello scorso gennaio, quando il giudice ha annullato il testamento di D’Urso (avvocato, senatore, dirigente d’az ienda e ricchissimo uomo di mondo)".

Come ricorda il Fatto, dal testamento al leader di Rifondazione e a sua moglie erano toccati, "oltre a una somma in denaro, due perle originali di Warhol, le quali peraltro si aggiungevano a un’altra opera, sempre di Warhol, donatagli in vita dal medesimo D’Urso. Dopo la sentenza del Tribunale, soltanto pochi legatari, tra quelli che avevano beneficiato di soldi e beni come da testamento, hanno poi trovato un accordo con la figlia di D’Urso, mentre Bertinotti e altri hanno invece presentato ricorso in Corte d’Appello , dove il caso adesso aspetta una nuova decisione".

Non si parla di bruscolini: la serie di serigrafie autentiche col faccione di Mao ha spesso garantito vendite intorno ai 2 milioni di euro a pezzo. 

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