Bologna, tutti assolti per il "Patatagate", tribunale: il fatto non sussiste

Assolti dal Tribunale: il fatto non sussiste. L'indagine della Forestale ipotizzava l'associazione a delinquere

di Antonio Amorosi
Cronache

Tutti assolti per l’ipotesi di frode in commercio di patate. L’indagine si aprì nel 2013, finì a processo nel 2019. La sentenza di assoluzioni oggi

Tutti assolti con formula piena dalla prima sezione penale del Tribunale Bologna nel processo nato da un'inchiesta della Procura del capoluogo felsineo sulla commercializzazione delle patete nella grande distribuzione. L’indagine, iniziata nel 2013 e relativa agli anni 2013 e 2014, venne raccontata anche dalla trasmissione televisiva 'Report' di Rai 3. Accusati a vario titolo di associazione a delinquere, frode in commercio e corruzione tra privati, i giudici hanno assolto gli imputati perché il fatto non sussiste, nonostante le ipotesi di reato fossero ormai prescritte.

Viene assolto Giulio Romagnoli, amministratore delegato Romagnoli F.lli Spa., i dirigenti e dipendenti all’epoca coinvolti.

Questo il commento dell’amministratore Romagnoli: "Festeggiamo questo ottimo risultato, che fa chiarezza su una vicenda dolorosa sul piano umano e professionale. Rimane il rammarico per le sofferenze causate alle persone e i danni di immagine, commerciali e di reputazione subiti in questi anni. Adesso, come abbiamo sempre fatto, torniamo a lavorare. Colgo l’occasione per ringraziare il collegio difensivo, i collaboratori e tutti coloro che in tutti questi anni ci hanno dato fiducia e dimostrato vicinanza, con gesti e fatti concreti, nonostante la situazione".

"Esprimiamo forte soddisfazione per la sentenza, cha ha accolto tutte le tesi difensive”, commenta il collegio difensivo di Romagnoli, composto da Nicola Santi e Luca Sirotti dello Studio Legale Bricola, Simone Zambelli dello Studio Legale Pascerini e Associati e Ettore Grenci dello Studio Legale Grenci. “Questo caso dimostra per l’ennesima volta come i processi si debbano svolgere nelle aule di giustizia e non nelle trasmissioni televisive e sui giornali".

Il tribunale dichiara anche l'insussistenza dell'illecito amministrativo ascritto alle società Romagnoli Fratelli Spa, La Dorata Spa, Agriveneto Srl, Covone Srl, Ortofrutticola Parma srl e Baschieri Rino di Patrizio e Dannj Baschieri Snc.

Oltre ad assolvere Giulio Romagnoli, tra l'altro ex patron della Fortitudo Basket di Bologna, assistito dall'avvocato Ettore Grenci, procede allo stesso modo per Antonio Covone, legale rappresentante dell'impresa fornitrice che porta il medesimo nome, Claudio Gamberini, al momento dell’indagine responsabile nazionale Ortofrutta di Conad, Roberto Chiesa, Fabrizio Quartieri, Michele Ruggiero, Giovanni Magaraggia, Piergiorgio Agostini, Mauro e Ivan Parma, Dannj Baschieri, Giorgio e Paolo Errani, Mirka Ragazzi "dai restanti reati loro rispettivamente ascritti perché il fatto non sussiste".

L'inchiesta era nata da indagini della Forestale che ipotizzava un'associazione per delinquere finalizzata a commettere frodi ai danni della grande distribuzione organizzata di beni che finivano nei principali supermercati italiani. I Pm avevano chiesto e ottenuto il processo poiché ritenevano che vi fosse stata l'immissione in commercio di prodotti con etichette che riportavano dati non veri e con false indicazioni sui luoghi di provenienza, coltivazione e qualità.

Anche gli avvocati Aldo Savoi Colombis e Maria Marone che difendevano l’impresa Ortofrutticola Parma "esprimono piena soddisfazione per l'esito della vicenda processuale".

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