Brindisi, coppia di 70enni trovata morta in casa con ferite d'arma da fuoco

É giallo nel Brindisino. Marito e moglie sono stati trovati morti con diverse ferite d'arma da fuoco. Si pensa a un duplice omicidio

di Fabiana Agnello
Cronache

Marito e moglie trovati morti in casa nel Brindisino. Nessun segno di scasso, hanno aperto loro la porta al killer

Il corpo di lui giaceva all’ingresso in una pozza di sangue, quello di lei era in camera da letto: Antonio Calò di 70 anni e la moglie Caterina Martucci di 64 sono stati trovati ammazzati nella loro abitazione, un casolare a Serranova, frazione di Carovigno, nel brindisino. Una tragedia che ha scosso la tranquilla borgata di circa 90 abitanti a pochi passi dal mare e dalla riserva di Torre Guaceto, meta di tanti turisti stranieri.

È accaduto intorno alle 19.30 dell’1 marzo quando i carabinieri del nucleo radiomobile della compagnia di San Vito dei Normanni, allertati dal fratello dell’uomo trovato morto, sono arrivati in contrada Masseria Canali. I corpi della coppia erano freddi e sul posto, oltre al nucleo radiomobile, è giunto anche quello investigativo di Brindisi e il Sis, sezione investigativa scientifica di Bari.

Marito e moglie sono stati raggiunti da alcuni colpi d’arma da fuoco di grosso calibro e sono stati proprio loro ad aprire la porta all’assassino perché la porta non ha presentato segni di scasso. Quando il fratello di Antonio Calò è andato per far visita alla coppia, ha trovato la porta aperta e il cadavere del fratello all’ingresso.

L’ora del decesso

Il pm di Brindisi Francesco Carluccio ha aperto un fascicolo per duplice omicidio e ha disposto l’autopsia incaricando il medico legale Domenico Urso di stabilire l’ora esatta del decesso di Antonio Calò e di Caterina Martucci.

I corpi di marito e moglie all’arrivo del medico sono stati trovati freddi e sulla base di questo si sarà in grado di risalire all’ora del decesso, considerando che nelle prime quattro ore la temperatura di un cadavere scende di mezzo grado ogni ora fino all’incremento di un grado per altre quattro-sei ore. Inoltre, il medico terrà conto di un altro fattore, ossia la temperatura dell’ambiente della casa. Solo allora sarà in grado di definire un intervallo di tempo entro cui indicare l’ora della morte di Antonio Calò e Caterina Martucci.

La porta aperta all’assassino

È stato Antonio Calò ad aprire la porta all’assassino del duplice omicidio: conosceva o non conosceva l’uomo che ha esploso i colpi d’arma da fuoco ammazzandolo? Poi il killer si è diretto verso la camera da letto dove si trovava la moglie, Caterina Martucci. Cosa stavano facendo in quel momento in casa i due coniugi? E lei, ha tentato di fuggire quando ha udito gli spari o è andata in contro al suo assassino per vedere cosa stesse accadendo?

Indagini a 360 gradi dei carabinieri della compagnia di San Vito dei Normanni che durante la notte hanno ascoltato i familiari delle vittime alla ricerca di elementi utili all’attività investigativa.

Famiglia numerosa conosciuta da tutti: “Era bravissima gente”

Antonio Calò ha perso un fratello un paio di mesi fa e a detta dei cittadini di Serranova sia lui che la moglie erano ancora molto provati per la triste perdita. La loro è una famiglia numerosa e sono tutti devastati dalla tragedia che ha spezzato la vita di marito e moglie. È stato l’altro fratello di Antonio a fare la macabra scoperta nella giornata dell’1 marzo.

La famiglia di Antonio e Caterina viveva in condizioni di indigenza, qualcuno ha detto che era la famiglia più povera della borgata. Ma allora, se non sono stati i ladri, chi ha ucciso Antonio e Caterina? E perché l’avrebbe fatto?

Tanti gli interrogativi che si pongono gli abitanti di Serranova, compreso quello relativo al fatto se l’assassino della coppia vive in mezzo a loro, è uno di loro. “Con quell’uomo siamo andati insieme a scuola” ha detto qualcuno “e ogni mattina lo incontravo. Era bravissima gente, non hanno mai chiesto niente a nessuno”.

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