Politica

Draghi alla Nato? Tutti lo vogliono, ma l'ex premier non è interessato

Di Alberto Maggi

Francia e Germania non vogliono Draghi al posto di Ursula von der Leyen e quindi meglio alla Nato. Ma l'ex premier fa sapere ad Affari che non è interessato

Nato, a settembre scade il mandato del norvegese Jens Stoltenberg


“Vorrei aggiungere che ho visto che tanti politici mi candidano a tanti posti in giro per il mondo, mostrando sollecitudine straordinaria. Ma se per caso decidessi di lavorare un lavoro lo trovo da solo". Era l'11 febbraio del 2022, in conferenza stampa a Palazzo Chigi quando Mario Draghi, presidente del Consiglio, pronunciava queste parole lapidarie e ben precise. E infatti, più di un anno dopo, un lavoro prestigioso lo ha (quasi) trovato.

Secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it, SuperMario sarebbe in pole position per occupare la posizione di segretario generale della Nato. Il mandato del noregese di Oslo Jens Stoltenberg, già prolungato lo scorso anno visto il conflitto Russia-Ucraina, scade improrogabilmente a settembre 2023. Per l'ex premier ci sarebbe il fondamentale e indispensabile via libera del presidente degli Stati Uniti Joe Biden che lo ritiene un fedele alleato, preparato, equilibrato e saldamente legato all'Occidente.

Il rapporto anche personale si è consolidato durante la permanenza a Palazzo Chigi di Draghi e i diversi incontri con l'inquilino della Casa Bianca. Ci sarebbe anche l'ok del primo ministro canadese Justin Trudeau. Servono poi i grandi paesi europei. Per il Regno Unito, spiegano fonti ben informate, "nessun problema" e a Londra Draghi viene considerato un candidato autorevole per guidare la Nato.

Ci sono poi Francia e Germania. Siccome il 31 ottobre del 2024, qualche mese dopo le elezioni europee che probabilmente stravolgeranno il quadro politico dell'Ue, scade il mandato della tedesca Ursula von der Leyen, Emmanuel Macron e Olaf Scholz vogliono evitare che Draghi, dopo aver guidato la Bce con diversi scontri e polemiche proprio con Berlino, vada ai vertici dell'esecutivo comunitario come presidente della Commissione Ue. A questo, quindi, meglio favorire e non opporsi alla sua probabile nomina a segretario generale dell'Alleanza atlantica.

Ovviamente da parte della premier Giorgia Meloni, spiegano fonti di Fratelli d'Italia, c'è il totale sostegno. "Sarebbe un onore per l'Italia e Draghi avrebbe il pieno appoggio del governo italiano", sottolineano da Fratelli d'Italia, azionista di maggioranza del governo e partito della presidente del Consiglio. La certezza non c'è ancora ma al momento danno per "molto probabile" Draghi successore di Stoltenberg, anche per la sua ferma determinazione ma anche la capacità di dialogo e di confronto necessarie in questa fase internazionale così difficile e complessa e non solo per la guerra tra Mosca e Kiev.

In realtà, fonti dell’entourage di Draghi fanno sapere ad affaritaliani.it che il presidente non è interessato ad alcun incarico in Nato o in Europa.


IL VIDEO CON LE PAROLE DI MARIO DRAGHI DELL'11 FEBBARIO 2022