Carabiniere 29enne si toglie la vita. I colleghi: "Serve supporto psicologico"
La tragedia a Casumaro (Ferrara) per cause ancora da chiarire. "Anche noi militari abbiamo il malessere d'esistere": il duro comunicato del sindacato
Ferrara, carabiniere 29enne si spara. L'allarme del sindacato: "Intervenite, ci serve assistenza pscicologica"
Tragedia a Casumaro in provincia di Ferrara, in una caserma un giovane maresciallo che non aveva ancora compiuto 30 anni si è tolto la vita, stando alle prime ricostruzioni sparandosi con la pistola d'ordinanza. La drammatica scoperta - si legge su La Nuova Ferrara - è avvenuta nel tardo pomeriggio e in paese si sono portati diversi ufficiali dei carabinieri di Ferrara e della Compagnia di Cento. Perché la perdita di un giovane è sempre una tragedia soprattutto quando avviene in circostanze inattese e sulle quali saranno effettuate tutte le verifiche del caso. Ieri sera era fortissimo lo choc e lo sconforto che i colleghi hanno dovuto vivere per la morte di Adinolfi Gaudio, stritolati dall’angoscia per una perdita così vicina e la necessità di mantenere un profilo di professionalità che il ruolo del carabiniere impone.
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Ma la voce - prosegue La Nuova Ferrara - si è rapidamente sparsa tra i tanti militari della provincia che hanno vissuto la notizia con grande commozione e vicinanza umana a chi lo conosceva bene. Verifiche saranno condotte sulla sua vita privata anche se appare inspiegabile - al momento - cosa possa aver generato l’azione di un ragazzo neppure 30enne. La tragedia però riapre inevitabilmente le riflessioni anche sul supporto psicologico alle forze dell’ordine, sempre in prima linea ed esposte alla fibrillazione dei tempi moderni e alle continue richieste provenienti da varie parti della società.
"Pianeta Sindacale Carabinieri PSC - si legge nel comunicato - si stringe con grande commozione e vicinanza umana all'immenso dolore dei genitori, delle due sorelle, della fidanzata e dei colleghi della Compagnia Carabinieri di Cento per l'improvvisa perdita del Maresciallo Adinolfi Gaudio. Una tragedia che riapre inevitabilmente le dovute riflessioni sull'attenzione al supporto psicologico alle forze dell'ordine, sempre in prima linea ed esposte a fibrillazioni anche a causa della decennale carenza d'organico. Il servizio attivo di supporto non é sufficiente difronte al "malessere d'esistere" che non risparmia nemmeno i Carabinieri".
In tale scenario, "Pianeta Sindacale Carabinieri PSC Assieme plaude a tutte le iniziative finalizzate alla promozione del benessere del personale e, più in particolare, all’attività di prevenzione del disagio psico-emotivo. Pensiamo ad esempio alla recente sottoscrizione di un Protocollo d’Intesa tra il Fondo Assistenza Previdenza e Premi per il personale dell’Arma dei Carabinieri e l’Azienda Ospedaliera Universitaria Sant’Andrea che ha permesso di attivare un servizio di supporto psicologico (integrativo al Servizio di Psicologia istituzionale) rivolto alla gestione di situazioni di “disagio psico-emotivo” o al recente convegno intitolato “La Prevenzione degli stati di disagio e la Promozione del benessere psicologico nell’Arma dei Carabinieri",
Ma è evidente, fa notare la nota, "che tutto ciò non sia sufficiente difronte al “malessere d’esistere” che non risparmia nemmeno i Carabinieri". "Per questi motivi Pianeta Sindacale Carabinieri PSC Assieme, da sempre attenta al benessere delle donne e degli uomini in divisa, importante risorsa cui prendersi “cura”, proseguirà ad assicurare un supporto ai colleghi affinché la stessa associazione possa fungere da “percettore” di situazioni di malessere che, se colte per tempo, possono risolvere situazioni di “disagio psico-emotivo”", rimarca la nota.
"Pianeta Sindacale Carabinieri, che proprio nella Compagnia di Cento racchiude numerosi iscritti, per il tramite del Capo Coordinatore Emilia-Romagna Carlo Alberto Lombardi rinnova il profondo sentimento di vicinanza ai familiari del caro Adinolfi e a tutti i colleghi che con lui avevano condiviso lo stesso percorso professionale", conclude il comunicato.