Casal Palocco, "Suv a oltre 120km/h. Gli amici chiesero di rallentare"

Per il gip di Roma che ha disposto i domiciliari la personalità di Matteo Di Pietro "non appare tranquillizzante". Sparite le telecamere a bordo del mezzo

Di Redazione Cronache
Incidente di Casal Palocco: fiori e doni per il piccolo Manuel vicino al luogo dell’impatto (foto Lapresse)
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Incidente Casal Palocco, Matteo Di Pietro guidava il Suv a oltre 120 km/h 

Matteo Di Pietro, il ventenne alla guida del Suv Lamborghini è agli arresti domiciliari in qualità di indagato per omicidio stradale aggravato e lesioni. Dall’ordinanza disposta dal gip Angela Gerardi emergono nuovi dettagli preoccupanti sul giovane a capo dei “The Borderline”.  Il primo di questi è che il mezzo con cui è stato investito il piccolo Manuel viaggiava a una velocità di oltre 120 km/h, nonostante – a quanto riporta il documento - "Alcuni dei passeggeri presenti all'interno della Lamborghini avevano più volte invitato a ridurre la velocità del suv, che loro stessi percepivano eccessiva rispetto al limite dei 50 km/h".

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Secondo il gip di Roma inoltre, Matteo Di Pietro aveva noleggiato il Suv "con l'unico ed evidente fine di impressionare e catturare l'attenzione di giovani visitatori del web per aumentare i guadagni della pubblicità, a scapito della sicurezza e della responsabilità e di conseguenza a procedere ad una velocità superiore ai limiti indicati".

Incidente Casal Palocco, il ritratto del ragazzo secondo il Gip di Roma

Insomma, la personalità di Matteo Di Pietro, secondo il gip di Roma che si occupa dell'incidente, "non appare tranquillizzante, tenuto conto che la sua principale fonte di reddito sembrerebbe rappresentata proprio dalla realizzazione di video da pubblicare su siti web riferibili alla società The Borderline srl, di cui l'indagato è socio oltre che amministratore delegato e che ha già in precedenza realizzato altri video e challenge a bordo di autovetture, proponendo sfide analoghe, con il rischio di mettere in pericolo l'incolumità propria e degli altri utenti della strada".

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Nell’ordinanza inoltre il Gip ha rilevato che "un ulteriore indicatore di pericolo concreto e attuale di reiterazione di analoghi reati va colto nell'assoluta inconsapevolezza, da parte dell'indagato, della necessità di rispettare le regole della strada osservando i limiti di velocità, soprattutto in quanto ventenne, neopatentato e come tale tenuto ad applicare maggiore prudenza, al fine di evitare pericolo alla incolumità propria e altrui". Insomma il pericolo seconda il gip è che lo youtuber non abbia colto la gravità dei reati commessi.

Incidente Casal Palocco, rischio di inquinamento delle indagini: telecamere sparite

A complicare ancora di più le indagini – ma anche la posizione di Di Pietro – è il fatto che all’interno della Lamborghini non siano state rinvenute le due telecamere con cui i ragazzi stavano filmando la corsa folle prima di schiantarsi sulla smart dove viaggiavano Manuel con la madre e la sorellina maggiore. A quanto riferito dagli amici di Di Pietro infatti, in quel momento le telecamere erano in funzione così come al momento dell'incidente, utilizzate da uno di loro". Per questo, il gip Berardi ha confermato che "sussiste il pericolo di inquinamento delle prove, così come ritenuto dal pm”.

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