Grillo jr, la psicologa e il maestro di kitesurf di "Silvia" inguaiano Ciro
Al tribunale di tempio Pausania la sesta udienza del processo contro Ciro Grillo, figlio di Beppe e i suoi tre amici accusati di stupro
Caso Grillo jr: la psicologa in aula, 'la ragazza aveva sintomi tipici della vittima di uno stupro'
La studentessa italo norvegese che ha denunciato di avere subito uno stupro di gruppo, nel luglio del 2019, accusando tra gli altri Ciro Grillo, il figlio di Beppe Grillo, e altri tre ragazzi, "non ha ancora superato il trauma" della presunta violenza sessuale. Ed è tuttora in cura dalla psicologa per "superare il trauma".
Ad affermarlo in aula è la stessa psicologa, Laila Micci della clinica Mangiagalli di Milano, nel corso del processo che si sta celebrando, a porte chiuse, al Tribunale di Tempio Pausania, oggi 16 novembre. Inoltre la psicologa ha aggiunto, rispondendo alle domande del Procuratore Gregorio Capasso, che quando si è presentata alla clinica Mangiagalli, a fine luglio del 2019, nove giorni dopo il presunto stupro, avrebbe presentato le "tipiche sintomatologie delle vittime di uno stupro".
Caso Grillo jr, l'istruttore di kitesurf: "La ragazza mi raccontò della violenza subita, stava male"
"Ricordo che la ragazza mi raccontò di avere subito una violenza sessuale e di stare molto male". A dirlo in aula, al processo per stupro di gruppo contro Ciro Grillo e i suoi tre amici, è Marco Grusovin, l'istruttore di kitesurf che incontrò la giovane studentessa italo norvegese che ha denunciato i quattro ragazzi, all'indomani del presunto stupro. Sentito dai giudici ha raccontato che la ragazza "era confusa", perché "non stava bene". Già ascoltato dai Carabinieri subito dopo la presunta violenza, l'uomo aveva detto ai Carabinieri che il 17 luglio 2019, cioè poche ore dopo il presunto stupro, la ragazza gli aveva raccontato di "essere uscita in un locale e di avere conosciuto dei ragazzi, tra i 5 e i sette, non lo ricordava perché aveva bevuto". "Alla fine quattro ragazzi avevano abusato sessualmente di lei. Lei diceva che non ricordava bene perché era molto ubriaca e non sapeva neanche se fosse avvenuto di sera o di mattina".
Caso Grillo jr. istruttore Kitesurf: "La ragazza mi disse che l'avevano costretta a bere"
"La ragazza mi aveva detto che aveva dei dolori alle parti intimi" e "che l’avevano costretta a bere", ha continuato Grusovin.
Caso Grillo jr, Corsiglia: "Sono innocente, macché stupro è stato un rapporto consenziente"
“Non ho mai commesso alcuna violenza sulla ragazza. È stato un rapporto assolutamente consenziente”. A parlare, rendendo a sorpresa dichiarazioni spontanee al processo che lo vede imputato per stupro di gruppo di gruppo con Ciro Grillo e altri due amici, è Francesco Corsiglia. Il giovane imputato è arrivato al Tribunale di Tempio Pausania con i suoi legali, gli avvocato Gennaro Velle e Antonella Cuccureddu. A inizio udienza, prima di ascoltare i sette testi, ha annunciato di volere rendere le dichiarazioni spontanee. Ha voluto così spiegare ai giudici, presieduti da Marco Contu, che sta studiando all’estero perché sto "seguendo un progetto in Spagna” e questo gli rende "impossibile seguire il processo". “Ma oggi sono voluto venire qui per ribadire la mia estraneità alle accuse. Sono innocente e non ho mai usato violenza", ha aggiunto. Prima di andarsi a sedere accanto ai suoi due avvocati.
Caso Grillo jr: al via l'udienza anticipata su richiesta dei legali a Tempio Pausania
La sesta udienza del processo contro Ciro Grillo, figlio di Beppe e i suoi tre amici accusati di stupro di gruppo durante le vacanze estive in Costa Smeralda nel luglio 2019, è cominciata con mezz'ora di anticipo, rispetto allorario previsto delle 12, presso il tribunale di Tempio Pausania, in Sardegna.
Sono stati i legali a chiedere di anticipare un po' i tempi per via dell'importanza dei testimoni che compariranno oggi, 16 novembre, in aula. Sono stati convocati in medici della clinica Mangiagalli di Milano che hanno visitato Silvia, nome di fantasia, la ragazza Italo-norvegese che ha denunciato i 4 amici genovesi, nove giorni dopo i fatti contestati e al suo rientro dalla Sardegna a Milano.
Queste sono considerate testimonianze centrali, assieme a quella del medico legale, consulente della difesa, che in aula dovrebbe sostenere la tesi che riconduce i lividi da pressione, riscontrati sul braccio e sulle gambe della giovane, al Kitesurf che la 19enne aveva praticato in quei giorni. Inoltre, oggi sono 7 i testi che saranno sentiti: oltre ai medici, i titolari del B&B di Palau che ha ospitato Silvia e l'amica Roberta (altro nome di fantasia), durante la vacanza in Sardegna e gli istruttori di kitesurf di Porto Pollo.