Cronache
Il caso Montesano a "Ballando" e la gaffe di Veneziani sulla flottiglia X° Mas
La maglietta indossata durante lo show di Rai Uno continua a far discutere: ecco perché l'emotività non aiuta a comprendere il caso
Replica netta a Marcello Veneziani sul piccolo caso Montesano/X° MAS: del perché Veneziani ha preso un granchio emozionale
Questa la chiosa di Veneziani al caso di Enrico Montesano, escluso da un programma televisivo della RAI per aver indossato una maglietta nera con lo stemma della X° Mas sul petto e la scritta "Memento audere semper" sulla schiena:
"Se il branco di ignoranti, arroganti, intolleranti che ha censurato Enrico Montesano sapesse che il motto 'Memento audere semper' sulla sua maglietta non è fascista ma fu coniato da d’Annunzio nella Prima guerra mondiale e ricorda la beffa di Buccari del 1918... E invece cacciano Montesano spiegando: “Inammissibile che un concorrente indossi una maglietta con un motto che rievoca una delle pagine più buie della nostra storia”. D’Annunzio, gli eroi e la Prima guerra mondiale. La Decima Mas ne continuò la tradizione militare, si distinse per azioni eroiche (Durand de la Penne, Teseo Tesei, due medaglie d’oro) e dopo l’8 settembre prestò servizio nella Repubblica sociale a nord e nel Regno d’Italia a sud. Da soldati e servitori della patria. "
Pare che codesta nota sia comparsa, poi probabilmente rimossa o spostata altrove, sulla pagina Instagram di Veneziani.
Ora parrebbe evidente la estemporanea fiammata emozionale di tale intervento, né sappiamo con precisione se tal stesso intervento sia completo o sia stato manipolato o riportato in tutto o in parte. Ci limitiamo a giudicare codesto medesimo blocco, visto che è scritto ed inteso proprio come blocco, con tanto di relativa punteggiatura, anche se certamente se tale chiosa fosse incompleta e prevedesse una spiegazione ulteriore per non ben chiari motivi non pervenuta, in tal caso ci sarebbe da rimodulare la controcensura, che qui certifichiamo:
1) ovviamente vero che il motto in questione fu coniato da D'Annunzio durante la Prima guerra mondiale.
2) ovviamente vero che il motto dannunziano fu ripreso dalla XaMAS, ricostituitasi nella Seconda guerra mondiale e ulteriormente ricostituitasi in maniera autonoma dalla Regia Marina come Corpo militare aderente alla Repubblica Sociale Italiana.
3) ovviamente falso che la maglietta in questione riporti SOLTANTO il motto succitato, poiché la maglietta in questione sulla parte frontale riporta lo stemma della XaMAS IN USO AI REPARTI DELLA Xa in periodo RSI: Veneziani non afferma che lo stemma non compaia sulla maglietta, ma ovviamente se ne dimentica o non lo dice.
4) ovviamente vero che la XaMAS continuò la tradizione militare dei suoi predecessori della Grande guerra, si distinse per azioni eroiche e prestò servizio sia nella RSI al nord che nel Regno d'Italia al sud.
5) sostanzialmente falso che i soldati della RSI furono "servitori della Patria": la Patria per gli italiani è l'Italia nella sua integrità, e non una sua parte politica. Anche ammettendo senza dubbi la frequente buona fede che animò molti combattenti nei diversi reparti della RSI (e non solo della XaMAS) e conseguentemente comprendendo il concetto di Patria che li animò all'epoca (il rispetto della parola data, la prosecuzione di una guerra per quanto già persa per motivi di onore militare, la fedeltà allo Stato fino a quel momento fascista), resta palesemente non ricevibile una idea di Patria che preveda la rovina del proprio paese come offerta sacrificale sull'altare di una qualunque ideologia politica, ovvero quella fascista, che portò materialmente la PATRIA alla disfatta e all'asservimento alle potenze vincitrici (anglo-americane e persino in parte francesi) che per altro alla Patria italiana tocca ancora oggi subire, a quasi cento anni da quella disfatta militare, geostrategica e geopolitica.
6) sostanzialmente falso che la XaMAS fu un Corpo militare, per quanto aderente alla RSI, di orientamento esclusivamente fascista: anzi, a partire dal suo comandante Junio Valerio Borghese, le anime politiche all'interno dei suoi organici furono fin dalla ricostituzione del settembre 1943 estremamente differenziati ed ammessi per tali. Parimenti negare lo schieramento della XaMAS come reparto di punta di uno Stato fantoccio fascista rimane puro surrealismo.
7) sostanzialmente falso attribuire alla XaMAS una vocazione ed anche un impiego essenzialmente anti-partigiani ESATTAMENTE come ovviamente falso negare le attività, gravissime e totalmente disonorevoli, di alcuni reparti della XaMAS che furono impiegati soprattutto nel Nord Italia nella repressione anti-partigiani. Il principe Borghese aveva statuito egli stesso come atto fondativo della XaMAS che la XaMAS dovesse ottenere il ruolo di unità militare esclusivamente impiegata in azione contro il nemico anglo-americano e che le armi della XaMAS non dovessero mai rivolgersi contro altri italiani. Non fu realmente mai costretto pistola alla tempia a cambiare orientamento, ma fu indotto a farlo perché minacciato pesantemente dai vertici della RSI e soprattutto dai vertici Wehrmacht ed SS in Italia e in Germania: a quel punto prese una decisione per lui stesso molto dolorosa (e purtroppo disonorevole) che lui stesso ammise di fronte ai suoi reparti schierati quasi al completo. Durante quel famoso discorso alle sue truppe Borghese offrì a chiunque non aderisse a questa sua decisione il congedo con onore ed un premio in denaro corrispondente alle mensilità di stipendio per poter decidere in autonomia la propria sorte di soldati e di privati cittadini: una parte minoritaria ma consistente degli effettivi della XaMAS si congedò e non pochi di costoro entrarono in unità combattenti partigiane portando per altro un contributo significativo dal punto di vista della qualità d'esperienza e competenze militari. Parimenti le unità della XaMAS impiegate nella repressione anti-partigiana (che qui non citeremo) entrarono pur riluttanti nella logica brutale della repressione e si macchiarono di innegabili crimini di guerra, crimini per cui i reduci più volte intervistati hanno dichiarato di provare un profondo rammarico, e in molti casi vergogna e orrore.
In definitiva, si comprende la boutade di Veneziani, che è uomo di area politica a destra, né nella sua dichiarazione ci sono assurdità palesi: peccato che faccia finta di non aver visto quel teschio con la rosa in bocca che fu proprio voluto da J.V. Borghese come simbolo del nuovo corpo militare da lui rifondato all'indomani dell'8 settembre 1943. Corpo militare che segnatamente fu orientato su formazioni prevalentemente di fanteria con impiego di terra, laddove prima la XaMAS era sempre stata un reparto di incursori prettamente di Marina con attività prevalentemente in mare, segnando anche qui una notevole cesura col passato operativo.
La Storia è una materia maledettamente complessa ed intricata e non c'è modo di piegarla a facilonerie di fazione politica, anche se la faciloneria di fazione politica si nutre della Storia, o meglio della sua versione per faciloni, esattamente tramite oggettini come le magliette, che qualunque rimbambito può mettersi addosso.
Ma allora ha sbagliato Montesano a mettersi una maglietta della XaMAS in una trasmissione della RAI? Sì, ha sbagliato, non era decisamente il caso.
Ha sbagliato la RAI a farne un caso e ad espellerlo? No, non ha sbagliato: appunto non era il caso di mettersi quella maglietta. E se alla RAI se ne erano accorti prima e ne hanno fatto un caso per fare ascolti anche qui niente di male o di strano. Ci sta.
Mettersi quella maglietta è di per sé sbagliato? No, non è di per sé sbagliato: una maglietta di un reparto militare controverso ma storico (controverso, non toto coelo criminale: non TUTTA la XaMAS appunto ebbe comportamenti criminali, come ad esempio le Brigate Nere o le SS italiane) si può mettere, ma certamente non durante un programma televisivo, che ha dei doveri pedagogici ab origine.
Quindi, per tentare di farsi capire a chi non abbia i mezzi intellettuali per superare la complessità, Veneziani sbaglia o no? Sì sbaglia, perché persino le magliette hanno un verso bifronte, esattamente come la Storia, e leggerne solo uno è una operazione letteralmente da orbi.