Sicilia, s'allarga lo scandalo cocaina: l'autista di un deputato Pd dai pm
Spuntano nuove intercettazioni: "Stasera siamo in tredici". Gli accordi per la droga tra il pusher e il ristoratore
Cocaina alla Regione Sicilia, le intercettazioni e lo scandalo auto blu
Si allarga lo scandalo sul traffico di cocaina nella Palermo bene che coinvolge anche noti personaggi della politica, come l'ex ministro Gianfranco Miccichè (non indagato), ma finito al centro della polemica per alcune intercettazioni che gli inquirenti ritengono sospette. Ieri mattina - si legge su Repubblica - un autista di Palazzo dei Normanni, assegnato al deputato questore Nello Dipasquale, ha letto il titolo "La cocaina all'Ars e l'auto fantasma". E ha riconosciuto nella foto pubblicata sul giornale l’Alfa Romeo Stelvio che la sera del 9 febbraio ha guidato fino a via Libertà, a Villa Zito. Il dipendente dell’Ars ha detto di essere stato incaricato da un deputato di "accompagnare qualcuno, ma non mi è stato detto dove. Io mi limito ad eseguire le disposizioni che mi vengono date". Top secret, al momento, il nome del deputato fatto dall’autista.
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Spuntano intanto nuove intercettazioni telefoniche che - prosegue Repubblica - confermano come fosse una consuetudine per la Palermo bene far riferimento a Villa Zito, il ristorante considerato la chiave di tutta l'inchiesta, il posto dove - secondo gli inquirenti- avvenivano tutti gli scambi. "Verso le quattro devi avvicinare — diceva lo chef Di Ferro a uno dei suoi fornitori - devi avvicinare perché minchia siamo assai, qualche tredici siamo, hai capito?". Era il 6 dicembre dell’anno scorso, intorno alle due del pomeriggio Di Ferro era a casa sua, in via Petrarca, ed aspettava la visita del suo amico Gianfranco Micciché. Come sempre il pusher si mostrò subito disponibile a portare la droga, lo chef precisò: "Però, in caso, prima telefonami, perché forse ci sono persone che scendono da casa mia. E mi scoccia, in tal caso ti metti davanti il cancello del locale".