Coppie gay, Nardella "sfida" il Parlamento e riconosce il figlio di due donne

Il sindaco fiorentino prende posizione contro il Parlamento "indifferente" e firma la trascrizione del bimbo: "A Firenze tutti devono avere gli stessi diritti"

Di Redazione Cronache
Dario Nardella
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Coppie omogenitoriali, il sindaco Nardella firma il rinoscimento del figlio di due donne

"Ho firmato a Palazzo Vecchio il riconoscimento del figlio di una coppia omogenitoriale, di due donne fiorentine, Alessia e Carolina. Il bambino ha tre mesi, si chiama Dario e questa cosa mi ha particolarmente emozionato".

Queste le parole del sindaco di Firenze Dario Nardella nel corso di un evento in cui è intervenuto. "Avevamo già riconosciuto anni fa la sorellina, ormai grande e abbiamo voluto far questo gesto – ha aggiunto il primo cittadino fiorentino – Così come con altri colleghi sindaci riteniamo che i bambini di una coppia di due donne, di cui una è la madre, debbano avere uno status equivalente agli altri bambini. Non si capisce perché la donna che si è unita civilmente con la madre non possa riconoscere questo bambino.

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È una presa di posizione storica quella di Nardella, considerato che diverse procure in Italia hanno applicato la circolare del ministero dell’Interno che a gennaio prescriveva ai sindaci italiani di non trascrivere il riconoscimento dei figli nati all’estero frutto della gestazione per altri o di procreazione assistita, nel caso la coppia sia dello stesso sesso.

Il sindaco, si era esposto fin dalla prima ora a favore delle coppie omogenitoriali e dei loro figli, e in quest’occasione ha ribadito la sua posizione a chiare lettere: “Con questo gesto noi diamo a questo nucleo familiare una sua dignità, parità di diritti rispetto ad altri nuclei familiari e soprattutto diamo un po' di gioia e serenità alle due donne che proprio a Firenze hanno celebrato l'unione civile secondo la legge".

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Adozioni gay, Nardella: “Il Parlamento è indifferente verso tanti bambini”

"Credo - ha proseguito il sindaco - che il Parlamento sia colpevole di una indifferenza verso tantissimi casi di bambini che nascono nelle nostre città, figli di coppie che si sono unite secondo la legge come unioni civili e che non hanno alcun tipo di diritto parificato agli altri bambini. Ieri - ha concluso - ho preso in braccio Dario e per me è stata una piccola gioia, credo che anche così si possa dare un contributo concreto alla battaglia per il riconoscimento dei diritti civili".

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"Penso che sia un bel segno con cui Firenze dà il benvenuto alla manifestazione Pride che" domani "porterà a Firenze, mi auguro, migliaia e migliaia di persone. Manifestazione alla quale il Comune di Firenze aderisce con una propria delegazione e col patrocinio”. "A Firenze - ha postato poi il sindaco su Twitter - tutti devono avere gli stessi diritti".

 



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