Cospito, nuove rivelazioni sulla visita dei deputati Pd: "Ora siamo inguaiati"

I detenuti al 41 bis hanno riconosciuto l'ex ministro Orlando, lamentandosi del suo successore

Cronache

"Frasi di circostanza?" Il faccia a faccia è stato molto approfondito

La visita dei parlamentari Pd ad Alfredo Cospito e ai boss mafiosi detenuti dal 41 bis, avvenuta lo scorso 12 gennaio, continua a far discutere. Inizialmente, gli esponenti Dem Orlando, Verini, Serracchiani e Lai avevano affermato di aver scambiato solo qualche frase di circostanza con i membri della criminalità organizzata, accogliendo l'invito di Cospito a parlare “prima con loro”.

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In realtà, secondo la relazione del Gom (Gruppo operativo mobile), la conversazione durò diversi minuti ed ebbe come oggetto proprio il “carcere duro”. Secondo il rapporto, quando il membro dei Casalesi Francesco Di Maio riconobbe Andrea Orlando, affermò: “Ora siamo inguaiati”, paragonando l'operato dell'ex ministro della Giustizia con quello attuale. Sono gli stessi agenti di polizia ad interpretare queste parole dei detenuti nel senso di un maggior apprezzamento per le loro condizioni ai tempi di Orlando.

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Non solo: la delegazione Pd si sarebbe poi spostata davanti alle camere 22 e 21, dove gli uomini di Cosa Nostra Pietro Rampulla e Pino Cammarata si sono lamentati anch'essi delle limitazioni a loro carico, soprattutto per la difficoltà nel ricevere visite. Tornati da Cospito, i Dem si sono sentiti dire che l'anarchico non aveva molto voglia di parlare, essendo indispettito con quella che considerava una loro compagna di partito: l'ex ministra della Giustizia Marta Cartabia. La delegazione Pd ha poi spiegato che si trattava di una tecnica e Cospito, dopo aver ammesso l'errore, ha iniziato a sfogarsi coi politici.

Proprio la relazione su questo incontro, inviata al ministero della Giustizia, è finita nelle mani del sottosegretario Andrea Delmastro, il quale – come placidamente ammesso dall'interessato – ne ha rivelato il contenuto al collega di Fdi Giovanni Donzelli, che poi ha usato quelle informazioni per scagliarsi contro il Pd. Da qui è nata la querelle che da giorni infiamma la vita politica del paese.

 

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