D'Alema indagato per corruzione, "il negoziato deve passare da noi". AUDIO

“Non mi fate parlare di D’Alema… Come si è ridotto”, la delusione del fedelissimo Velardi. Il consulente Amato: "Era scontato che si dovessero pagare tangenti"

Di Redazione Cronache
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Massimo D'Alema indagato per corruzione internazionale

Chi, come Claudio Velardi è stato per tanti anni molto vicino a Massimo D’Alema (fedelissimo consigliere ai tempi di Palazzo Chigi) oggi è deluso. In un colloquio con Il Giornale Velardi non riesce a parlare “della fine che ha fatto uno sfrantummato”, (parola che deriva dal dialetto napoletano e indica un cedimento, una frantumazione, una rottura).

“Gli voglio troppo bene per credere che un leader del genere, un ex presidente del Consiglio, si sia ridotto a fare questo”, spiega. La procura di Napoli ha avviato un'indagine nei confronti di Massimo D'Alema e Alessandro Profumo per la cessione di armi, navi e aerei militari alla Colombia. L’accusa è di corruzione internazionale.

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“Non ci credo che il D'Alema che ho conosciuto si sia ridotto a fare queste cose, sia finito in queste dinamiche”, dice Velardi. Per capire bene il caso giudiziario qui sotto pubblichiamo un servizio di Striscia la notizia. Nel filmato si sente la voce dell’ex premier mentre parla al telefono presubilmente con un intermediario. “Dobbiamo evitare che ci siano due canali paralleli, tutto questo negoziato deve passare tra di noi, attarverso un solo canale”.

 

Il consulente del governo colombiano Francesco Amato: "Era scontato che si dovessero pagare tangenti" 

Non è tutto. La Verità ha intervistato Francesco Amato, uno dei personaggi chiave del cosiddetto Colombia-gate (anche lui indagato) che spiega bene come funziona questo genere di cose. “L’acquisto di armi si fa con gare pubbliche se qualcuno ti fa vendere senza significa che già si sa che devi oliare e per capire questo non bisogna essere degli scienziati”, spiega il consulente per la cooperazione internazionale del ministero degli Esteri della Colombia. “Io al magistrato – continua - se mi chiama gli dico: questa è logica matematica basica, uno più uno due”, è il ragionamento di Amato. Quindi aveva il sentore che sarebbero state pagate delle mazzette? “Era scontato che si dovessero pagare tangenti, ma ci sono tutti i messaggi da cui si vede che non ero io quello che si occupava di queste cose”.
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