Delitto Scagni, 63 telefonate senza risposta all'Asl della madre del killer

È quanto emerge dai tabulati. Nessuno è intervenuto nonostante le richieste disperate della famiglia. Così Alberto ha potuto uccidere la sorella Alice

Di Redazione Cronache
Alberto Scagni e Alice Scagni
Cronache

Delitto Alice Scagni, la responsabilità di medici e agenti di polizia

Emerge un dettaglio clamoroso sull'omicidio di Alice Scagni, la ragazza brutalmente uccisa a coltellate dal fratello Alberto il primo maggio del 2022. Dai tabulati telefonici risultano una marea di chiamate della madre dei due ragazzi per chiedere aiuto per il figlio. Ben sessantatrè telefonate al centro di salute mentale della Asl3 in un mese e mezzo, chiamate effettuate da Antonella Zarri. La prima chiamata della donna che compare nei tabulati - si legge su La Stampa - è datata 10 marzo 2022. L'ultima il 28 aprile, tre giorni prima dell'omicidio. Non tutte le 63 stringhe che compaiono nei tabulati corrispondono a conversazioni effettive. Ci sono telefonate senza risposta, o numeri occupati. Secondo i genitori, i continui tentativi di mettersi in contatto con i medici testimoniano la consapevolezza della gravità della situazione. Tentativi, secondo i due genitori, andati a vuoto e inascoltati.

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La stessa donna nei giorni scorsi aveva scritto una lettera aperta al marito di sua figlia Alice. "Caro Gianluca, Tu sei il marito di Alice. Mia figlia. Il padre di mio nipote - inizia la lettera - Ho atteso invano che tu smentissi le eccentriche esternazioni del tuo avvocato ma, evidentemente, o non hai il coraggio di farlo, o, peggio, le condividi. Ho deciso pertanto di scriverti questa lettera aperta per non consentirti più di nasconderti fin dal momento esatto in cui tua moglie è stata uccisa quasi sotto i tuoi occhi. Quasi, perché mentre lei era uscita a portare fuori il cane pur sapendo da noi delle minacce di Alberto, tu sei rimasto chiuso in casa. Hai detto che sarebbe stato compito tuo e io sono felice, credimi, che tu ti sia salvato. Ma ti chiedi perché non hai fatto nulla? Non hai nemmeno chiamato il 113. Non sapevi nulla?".

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