Denise, pm Angioni: è polemica. Di Pisa: "Fantasie". Crolla l'alibi di Ghaleb

Per l'ex procuratore Di Pisa la pista al momento più concreta rimane quella rom

Denise Pipitone
Cronache
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Denise Pipitone, si indaga sulla scomparsa della bimba a Mazara del Vallo nel 2004, ma i punti oscuri sono ancora tanti. Incalza intanto la polemica sull'ex pm Angioni, che all'epoca seguì la fase iniziale del caso, dopo le recenti dichiarazioni

Nelle ultime ore è caduto l'alibi di Gaspare Ghaleb, l'ex fidanzato di Jessica Pulizzi, che aveva dichiarato di essere venuto a conoscenza della scomparsa di Denise da Jessica tramite una telefonata, in cui la sorellastra di Denise (figlia di Anna Corona) gli diceva di guardare il Tg Vallo. Ma la chiamata non esiste, l'ultima a risultare fu alle 13.10, mentre la notizia al tg fu data alle 13.39. Nella puntata di ieri 17 giugno, a La vita in diretta di Alberto Matano, l'inviata Lucilla Masucci evidenzia che Ghaleb doveva sapere la notizia prima che divenisse di dominio pubblico. Ghaleb disse anche di essersi svegliati tardi quella mattina, ma anche questa affermazione non quadra con i tabulati telefonici.

Intanto sul caso alle indagini della Procura di Marsala incalza una certa polemica. Le recenti clamorose dichiarazioni della ex pm Maria Angioni, la nuova pista che l'avrebbe portata a rintracciare Denise "viva e con una figlia", e la segnalazione poi smentita dalle verifiche di Denise in Francia, hanno attirato sulla giudice e le sue indagini "in forma autonoma" critiche e diffidenze. Di "errori" (non solo da parte della pm) non sarebbe la prima volta a parlarsene nel caso Denise. Nel 2004 il giorno della scomparsa della bimba fu perquisita la casa sbagliata, dopo la segnalazione di Piera Maggio sulla casa di Anna Corona, moglie del padre biologico di Denise.

Ora la pista che rimane in auge sarebbe quella rom, che l'ex procuratore Di Pisa definisce come “la pista più concreta, il resto sono soltanto chiacchiere. Chi l’ha rapita deve averla consegnata ai nomadi. Quella bambina avvistata a Milano, nel video, per me è al 90% Denise Pipitone”. Lo stesso Di Pisa fa emergere un altro "errore" all'epoca delle indagini. Durante il suo intervento, a Storie italiane di Eleonora Daniele, il magistrato, che per mesi indagò sulla scomparsa della piccola, ammette: “Non abbiamo fatto il riconoscimento con più foto ed è stata una leggerezza”. Di Pisa fa riferimento anche a Battista della Chiave.

All'epoca giudicò la sua testimonianza inattendibile. E in quella occasione la procura ritenne di sottoporre una sola foto al testimone, quella di Denise. Mentre durante le indagini di norma vengono proposte più immagini: “Sicuramente è stato un errore”, dice Di Pisa. Che torna anche sulle dichiarazioni più recenti della Angioni: “Amo discutere sui fatti concreti non sulle fantasie. A Mazara Del Vallo è noto un magrebino. Ogni volta che si aprono le indagini su fatti analoghi a quelli di Denise si inserisce con segnalazioni fasulle. Spero davvero che la pm Angioni non abbia fatto riferimento a lui” chiosa perentorio. Attrito anche tra la Angioni e il conduttore Gianluigi Nuzzi, esploso durante la puntata del 28 maggio di Quarto Grado, in cui quando la Angioni, in seguito alle domande del conduttore, chiede se si tratti di un processo a lei o della verità sulla scomparsa,  il conduttore spiazzato ingiunge all’ex magistrato di farsi "un esame di coscienza sul perché non ricopre più il ruolo di sostituto procuratore" e chiude il collegamento.