Documenti venduti a Mosca, accuse di spionaggio a Biot: chiesto l'ergastolo
La requisitoria davanti al tribunale militare: "Tra documenti anche ‘falle’ Nato emerse poi in crisi Ucraina"
Walter Biot, la procura militare chiede l'ergastolo: l'accusa è di spionaggio per Mosca
Una richiesta dura, quella della procura militare di Roma per il capitano di fregata Walter Biot, accusato di avere ceduto nel marzo 2021 documenti classificati ad un funzionario dell’Ambasciata russa in Italia in cambio di 5mila euro. Biot, infatti, secondo il pm Antonio Sabino, deve essere condannato all’ergastolo: “Ha fatto commercio di documenti segreti” e ha dimostrato “elevato grado di infedeltà e la capacità criminale, ma anche il triste tornaconto venale“.
Nel corso della requisitoria sono state ricordate anche le immagini di due telecamere nell’ufficio di Biot, dalle quali si vede l’ufficiale alla sua scrivania prendere una scatoletta da cui estrae un cellulare, inserire una scheda Sd e fotografare lo schermo del pc e documenti cartacei. Infine Biot inserisce la scheda in una scatola di medicine, nascosta nel "bugiardino" e mette tutto nel suo zaino. “Tra i 19 documenti fotografati da Biot ce ne erano alcuni Nato secret, riservatissimi, e uno Top secret“, ha aggiunto il procuratore. Secondo quanto riferito da testimoni nel corso del dibattimento, i documenti in questione riguardavano alcuni la lotta all’Isis mentre altri mostravano debolezze e criticità dell’Alleanza Nato, specie dal punto di vista navale e marittimo. "Falle" che sarebbero poi emerse proprio durante la crisi in Ucraina e l’invasione russa.
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Walter Biot, l'arresto: la procura militare chiede con l'accusa di spionaggio
Biot nei giorni successivi venne pedinato, per poi essere arrestato dai carabinieri del Ros nel parcheggio di un centro commerciale subito dopo aver incontrato un funzionario russo. La procura militare contesta quindi al capitano di fregata le accuse di rivelazione di segreti militari a scopo di spionaggio, procacciamento di notizie segrete a scopo di spionaggio, esecuzione di fotografie a scopo di spionaggio, procacciamento e rivelazione di notizie di carattere riservato e comunicazioni all’estero di notizie non segrete né riservate. Nel procedimento sono parti civili la presidenza del Consiglio dei Ministri e il ministro della Difesa.
Nei confronti del capitano di fregata procede anche la procura di Roma che, nell’inchiesta della pm Gianfederica Dito coordinata dal procuratore aggiunto Michele Prestipino, contesta le accuse di spionaggio, rivelazione di segreto di Stato e corruzione. Biot per queste accuse è sotto processo davanti alla Corte di Assise di Roma.