Cronache
Spionaggio Russia su segreti Nato: ora Walter Biot rischia un doppio ergastolo
L'ufficiale sarà giudicato sia dal tribunale penale che da quello militare. La difesa protesta: "Nessun imputato deve subire due processi per lo stesso fatto"
Walter Biot: la decisione della Cassazione
Spionaggio: Walter Biot sarà sottoposto a un doppio processo per l'accusa di aver ceduto alla Russia dei segreti della Nato, nonostante le proteste dei suoi avvocati, che annunciano un nuovo ricorso. Il primo ricorso della difesa di Biot è stato respinto dalla Cassazione che nelle motivazioni di conferma del carcere cautelare per l'ufficiale conferma di considerare corretta la doppia incriminazione dell'accusato, sia davanti al giudice penale ordinario che al giudice militare, perché le due giurisdizioni puniscono fatti diversi.
Caso Biot: perchè c'è un doppio processo
Secondo i giudici, il codice penale ordinario punisce il "procacciamento di notizie", che devono" restare segrete", a scopo "di spionaggio non solo militare ma anche politico", mentre la norma militare punisce chi si procura notizie che devono restare segrete per darle a uno Stato estero sulla forza, la preparazione o la difesa militare dello Stato. Sul contenuto delle notizie che sarebbero state rivelate da Biot, la Cassazione scrive che “alla luce degli accertamenti effettuati dal Ros, si trattava di 47 notizie 'Nato secret', 57 'Nato confidential' e 9 con classifica 'riservatissimo'".
Le proteste della difesa sono state respinte anche relativamente al fatto che i documenti non le fossero stati mostrati: secondo i giudici ciò non lede alcun diritto: il Gip si è espresso su atti "fidefacenti" della polizia giudiziaria. Il giudice di merito del Tribunale della Libertà di Roma che ha confermato la custodia di Biot nel carcere militare di Santa Maria Capua Vetere, non era tenuto alla "rivelazione del contenuto integrale degli atti, essendo emerso dalla stessa verifica eseguita l'anomalia della condotta di Biot e il carattere riservato di essi".
Gli avvocati del militare non si arrendono
Il Tribunale della Libertà "ha osservato come avveniva l'attribuzione della classificazione di segretezza degli atto, enucleando le categorie di atto segreto, segretissimo, riservato e riservatissimo, per spiegare che il Ros aveva individuato 47 atti Nato secret (cioè coperti dalla qualifica di atti segreti), 57 dalla qualifica di Nato Confidential (cioè riservati) e 9 ancora riservatissimi". Nel verdetto si ricorda inoltre che si trattava "di atti ai quali aveva avuto accesso Walter Biot, alla luce della sua qualifica, che godeva" di lasciapassare "in termini massimi" ed era "incardinato nello Stato Maggiore, ove si occupava delle operazioni militari estere e della polizia militare internazionale". La Cassazione specifica inoltre che sono state "rinvenute 181 fotografie di documenti e immagini tratte dal video di un computer ed eseguite con uno smartphone S9, modello identico a quello sequestrato presso l'abitazione di Biot". Tali informazioni sono state – secondo l'accusa – passate al diplomatico russo Dmitry Ostroukhov, poi rimpatriato.
L’avvocato Roberto De Vita, che con il collega Antonio Laudisa difende Biot, non intende darsi per vinto e contesta la decisione dei giudici: “Nessun imputato deve subire due processi per lo stesso fatto, è un principio di civiltà giuridica, il 31 maggio 2022 la Cassazione dovrà risolvere il conflitto di giurisdizione e scongiurare il rischio di due condanne all’ergastolo per il medesimo fatto”.