Exxonmobil, arrestato il vicepresidente Scott: è accusato di violenza sessuale
L'arresto di David Scott in un motel di Houston arriva nel momento in cui il colosso petrolifero americano è impegnato nell'acquisizione di Pioneer
ExxonMobil, a rischio l'accordo da 60 miliardi con Pioneer
David Scott, vicepresidente della ExoonMobil Upstream, è stato arrestato a Houston, in Texas, all'interno di un motel. L'accusa è di violenza sessuale ai danni di una donna, che ha denunciato il reato che si sarebbe consumato in una delle camere dello stabile. Questo comportamento deplorevole rischia di mettere a repentaglio il più grande accordo petrolifero americano degli ultimi 50 anni. L'unita L'unità gestita dal 49enne infatti in questo periodo è impegnata - con altre della ExoonMobil - nell'acquisizione di Pioneer Natural Resources. Ci sono in ballo ben 60 miliardi di dollari.
L'imprenditore, in azienda dal '97, ricopre il ruolo di vicepresidente dallo scorso febbraio e ha seguito in prima persona le trattative dell'intesa. Il quartier generale della compagnia è a una trentina di chilometri dall’hotel dove il dirigente è stato arrestato.
Al momento il manager 49enne si trova in carcere - riporta Repubblica - con un'accusa di reato che prevede fino a 20 anni di prigione e una pena minima di due. Il giudice ha fissato una cauzione di 30 mila dollari che il manager pagherà; nonostante il rifiuto di consegnare il passaporto australiano da parte di Scoott lo abbia trattenuto oltre il previsto.
Fino a pochi giorni fa - prosegue Repubblica - Scott era destinato a comparire nelle immagini celebrative del nuovo accordo petrolifero; invece il suo viso gonfio, mascelle serrate e capelli spettinati, è finito su una foto segnaletica, numero di identificazione 54724.