Corona finisce di scontare la pena. E avvisa: "Ora posso dire molte cose"

Il fotografo dei vip torna del tutto libero. Annuncia che andrà a Parigi e avverte: "Parlerò"

Di Redazione Cronache
Fabrizio Corona
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Fabrizio Corona finisce di scontare la pena dopo oltre 10 anni

Fabrizio Corona "chiude i conti con la giustizia", come ha annunciato il suo legale, perché, anche se ha ancora indagini e processi aperti a suo carico, finisce di scontare il cumulo delle pene definitive, che in un primo momento era arrivato addirittura ad oltre 13 anni per una serie di condanne, tra cui gli ormai noti "foto-ricatti" ai vip.

Oggi l'ex agente fotografico, che era stato arrestato nel gennaio 2013 per l'esecuzione delle sentenze passate in giudicato, ha ricevuto comunicazione dalla Procura generale che, dopo oltre 10 anni, nella notte tra sabato e domenica prossima tornerà ad essere libero. Per l'ex 're dei paparazzi', che divenne famoso quando fu arrestato nel 2007 nell'inchiesta dell'allora pm Woodcock e che lanciò mutande dal balcone di casa quando fu scarcerato, "la data di fine pena" è stata fissata per il "23 settembre 2023", per effetto della cosiddetta "liberazione anticipata", concessa dal Tribunale di Sorveglianza di Milano. Ovvero uno sconto di 45 giorni ogni 6 mesi di pena espiata.

Il Giornale si chiede che cosa farà da uomo libero. «Andrò a Parigi. Non ho il passaporto dal 2010... è questa la prima cosa che faccio. Ci vado con la mia fidanzata, Sara Barbieri, con la quale convivo da due anni e che ne ha 27 meno di me» chiarisce subito Corona. E dice, come riporta sempre il Giornale: «Quando mi hanno comunicato il fine pena ero con Francesca Fagnani, avevamo appena finito di registrare la mia intervista per la prima puntata della nuova stagione di Belve (andrà in onda martedì, ndr) e io non ho provato assolutamente niente. Oltre al fatto che di testa mi sono sempre sentito libero, non sono mai riusciti ad ingabbiarmi davvero, credo che dal punto di vista giudiziario me ne abbiano fatte troppe. Ma ora sono libero di fare e soprattutto di parlare». 

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