Italia, non si fanno più figli... ma le donne vorrebbero averli - Il caso
Il divario tra maternità desiderate e figli effettivamente concepiti è più ampio che in altri paesi
A non fare figli, pur volendoli, sono le donne con un livello d'istruzione più elevato
Le nascite in Italia sono al minimo storico, così afferma l'Istat: nel 2021 per la prima volta i nuovi nati sono scesi sotto quota 400 mila, un calo dell'1,3% rispetto al 2020. Eppure le coppie italiane vogliono avere figli.
In Italia, il divario tra figli desiderati e figli concepiti è più ampio che in altri paesi. Tra i 25 e i 39 anni, il 61% delle donne e il 65% degli uomini vorrebbero avere più figli, ma, per ragioni diverse, il numero di figli effettivamente avuto al termine della vita riproduttiva è più basso, con un numero significativo di coppie che, pur desiderandoli, non ha figli.
Uno studio ha analizzato questo divario in 19 paesi europei e negli Stati Uniti e ha dimostrato come, in media, le donne di 40/42 anni abbiano avuto meno figli di quelli che si aspettavano di avere quando pensavano al loro progetto di famiglia all’età di 20/24 anni. Inoltre, molto più spesso del previsto, le donne sono rimaste senza figli.
I risultati di questo studio rivelano modelli nazionali distinti con un divario più ampio nei paesi dell'Europa meridionale (Grecia, Italia, Portogallo e Spagna), dove si registrano, da un lato, tassi di occupazione femminile inferiori che antepongono i problemi economici alla genitorialità e, dall’altro, per le donne con elevata istruzione, carenze di piani di supporto coerenti e continuativi che permettano di conciliare maternità e lavoro.
Il divario tra numero di figli desiderati e concepiti è più piccolo nei paesi dell'Europa centrale e orientale. Le differenzetra i paesi suggeriscono come fattori esterni, ad esempio norme sulla genitorialità, lavoro, politiche familiari, disoccupazione, possano modellare gli obiettivi di fertilità delle donne, la dimensione reale della famiglia e il divario esistente tra esse.
“Se ci soffermiamo sui risultati che riguardano l’Italia, ci accorgiamo che poco più del 2 % delle donne tra i 20 ed i 24 anni dichiara di non volere figli, ma che quelle che effettivamente non ne hanno sono più del 20%, il valore più alto tra tutti i Paesi coinvolti nello studio” spiega il dottor Mario Mignini Renzini, referente medico per gli aspetti clinici dei Centri Eugin in Italia eresponsabile del Centro di PMA della Casa di Cura La Madonnina di Milano. “Il tasso di assenza involontaria di figli in Italia - come nella maggioranza degli altri Paesi - è maggiore nelle donne con livello di istruzione più elevato”.
Poi continua: “Le cause di questo divario possono essere molteplici. Anche alcuni mutamenti sociali possono essere responsabili di un numero di figli che non rispecchia il desiderio inziale della coppia e tra questi troviamo l’aumento dell’occupazione femminile, con percorsi che non agevolano la convivenza tra carriera e genitorialità, l’aumento del costo della vita e le insufficienti politiche di tutela della famiglia.
Il numero di donne che decide di procrastinare la maternità o è costretta a farlo è in continuo aumento. Instabilità economica, assenza di un partner, motivi di salute e, in moltissimi casi, disinformazione, sono tra le cause principali.
Spesso si procrastina la maternità perché non si è stati correttamente informati sui limiti della vita fertile e questo porta a una diminuzione della fertilità e a maggiori rischi materno-fetali".