Fiume Po, ai guai si aggiunge anche la siccità. "Peggior crisi ultimi 30 anni"
"Per la prima volta l'acqua disponibile potrebbe non bastare ad agricoltura, energia e industria". Lo sfogo di chi abita lì: "Nessuno se ne prende cura"
Fiume Po, non c'è più acqua. "Mai visto un livello così basso"
Non bastasse la tremenda guerra in Ucraina e la crisi del gas, in seguito all'innalzamento dei prezzi e alle sanzioni inflitte a Putin, ecco che l'Italia deve fronteggiare un altro grosso problema: la peggior crisi del Po degli ultimi 30 anni. Allarme siccità. "Abbiamo - spiega alla Stampa Andrea Gavazzoli, responsabile delle relazioni Istituzionali dell’autorità di bacino del fiume Po - meno 34% sulle portate mensili di gennaio e febbraio. A Pontelagoscuro siamo oltre -40%, cioè quasi alla soglia di allerta. Ma è la sezione di Piacenza a essere quella con i valori più negativi. La catena di approvvigionamento è unica. Come è unica la sorte di questa immensa pianura. Senza la neve sulle montagne, senza la pioggia e senza la nebbia, senza l’umidità, il fiume si svuota e la terra inaridisce".
"Indubbiamente - spiega alla Stampa a Simone Calatroni, che gestisce il rimessaggio - il livello idrometrico è cambiato, c’è meno acqua. Ma la domanda è questa: cosa è stato fatto negli ultimi cinquant’anni? Il fiume sembra non interessare a nessuno, non ci sono punti di attracco. Non c’è cura. Non ci sono progetti. Ogni sforzo viene punito, invece che incoraggiato. Faccio un esempio: qui davanti si trattava di sostituire un tetto di amianto con un tetto di pannelli fotovoltaici. Il progetto è stato bloccato perché c’era un nido di pipistrelli. Tutte le storie del Po sono così. Nessuno riesce a prendersene cura".