"Sono devastata dal senso di colpa". Parla la ragazza che ha ucciso Francesco

"Andavo veloce, non mi sono resa conto..."

Cronache

Probabilmente non aveva controllato il contachilometri. È il motivo per il quale il pm ha deciso che disporrà una consulenza cinetica che sciolga la questione al cuore dell'inchiesta


Ammette e piange. "Andavo veloce, non mi sono resa conto di cosa è successo. Di colpo ho visto quei ragazzi...", spiega Chiara Silvestri, la ventitreenne di Dragona che la notte di mercoledì ha travolto e ucciso Francesco Valdiserri, nel corso dell'interrogatorio di garanzia di fronte al gip. Dagli arresti domiciliari dove si trova da giovedì (ieri convalidati), ha ricostruito gli avvenimenti con un margine di incertezza, quasi i contorni di quella notte fossero sbiaditi.

Incertezza dovuta allo stato confusionale nel quale versava ed è poi precipitata per lo choc, ha spiegato accanto al suo avvocato, Paolo Leoni. La giovane, accusata di omicidio stradale, come si legge sul Corriere della Sera, ha spiegato di essere "devastata dal senso di colpa" per la morte del ragazzo, quasi un coetaneo. E di sentirsi "confusa" su molti dettagli al punto che l'interrogatorio è stato sospeso più volte per poi essere ripreso dopo lunghe pause.

Al pm Erminio Amelio, ora, il compito di fare chiarezza sulla dinamica dell'incidente avvenuto, va ricordato, su un marciapiede della Cristoforo Colombo. Chiara Silvestri viaggiava a una velocità superiore ai 50 chilometri orari prescritti in quella tratta. Nel corso dell'interrogatorio la ragazza si è detta "consapevole" di questo ma non ha saputo precisare con esattezza a quanto viaggiasse con la sua Suzuki Swift.

Probabilmente non aveva controllato il contachilometri. È il motivo per il quale il pm ha deciso che disporrà una consulenza cinetica che sciolga la questione al cuore dell'inchiesta. La morte di Francesco, figlio dei colleghi Paola Di Caro e Luca Valdiserri, va considerata, infatti, una tragedia della velocità.

Ma Silvestri ha ammesso anche altre due circostanze: l'abuso di alcol di quella sera. "Avevo bevuto, è vero", ha detto ai magistrati che le chiedevano spiegazioni. E il fatto di aver consumato cannabinoidi nei giorni immediatamente precedenti alla notte di mercoledì. Resta il rebus del cellulare. Parlava? Whastapp? Non vi sono particolari evidenze al riguardo e Silvestri ha precisato di non essere stata al telefono, ma la sua versione dovrà essere confermata dai periti della Procura ai quali è stato affidato il dispositivo.

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