Giustizia privata a Pompei, rapinatore pestato. Garofano: "La società è stufa”

Intervista all’ex generale Garofano: “Pericolosissimo intervenire. Poteva morire qualcuno"

di Antonio Amorosi
il Generale Luciano Garofano
Cronache

Rapinatore pestato dai clienti di un bar-tabacchi: giustizia privata a Pompei

Ha fatto il giro della Rete il video in cui un rapinatore armato di pistola è stato pestato dai clienti di un bar-tabacchi, a Pompei. Un atto di giustizia privata che fa riflettere. Il generale Luciano Garofano, ex comandante del Ris di Parma, genetista forense e criminologo, commenta con Affaritaliani l'episodio: “Si sono presi un bel rischio. C’è un fortissimo pericolo se si interviene in quel modo. Quanti casi abbiamo avuto in gioiellerie o in esercizi commerciali in cui poi hanno sparato ed è finita male? Le persone che sono intervenute si sono prese una grande responsabilità. Io lancerei un messaggio: non è bene farlo”

Assolutamente

“Perché se la pistola fosse stata vera poteva morire qualcuno”

Al di là di questo punto fermo che assolutamente non si discute, non bisogna intervenire ed è pericolosissimo farlo, ci ha sorpreso la dinamica sociale dell’evento. Durante la rapina in un bar-tabacchi qualsiasi vediamo un uomo col panino che a un certo punto vede tutti lanciarsi contro il rapinatore e vi si lancia anche lui in solidarietà agli altri…

“Anche l'uomo con la maglietta verde che rientra e partecipa all'immobilizzazione del rapinatore.... Credo sia la misura di una società che è stufa di essere bersagliata da reati contro la proprietà”

Anche contro la persona

“Certo. La ragazza”

 

Perché lì la dinamica che sembra aver fatto scattare tutti si è manifestata quando il rapinatore, ricevuti i soldi dal proprietario, infierisce anche contro la ragazza colpendola senza motivo...

“Quella è una bella reazione, un segnale positivo della solidarietà e della protezione nei confronti di quella donna ma che va sottolineato: poteva costar caro”

“E’ un territorio, quello campano, in cui la comunità è stufa di essere sotto schiaffo della criminalità e quindi è bello per certi versi ma rischiosissimo per altri”

Vedo un moto istintivo di persone che ‘vivono’ la quotidianità del bar e che a un certo punto…

“Sono turbate da quanto sta accadendo”

Sembra la reazione di persone comuni, non professionisti che hanno dimestichezza con le dinamiche di combattimento per strada, quindi hanno corso dei veri rischi personali ma lo hanno fatto...

“Il più ardito mi è sembrato proprio il proprietario che esce dal retro del locale. Hanno poi stabilito se la pistola fosse vera o meno?"

Sì, era a salve ma i presenti non lo sapevano

“Sì, come si fa a saperlo… E’ stato un gesto pericolosissimo il loro”

Le forze dell’Ordine non possono stare ad ogni angolo di strada quindi a quest’onda criminale si reagisce facendosi giustizia da soli, in contrasto con quanto accaduto in un fatto di cronaca recente, dove il rapitore immigrato viene messo in fuga da avventori non proprio raccomandabili. Qui abbiamo persone comuni. Mi ha colpito la reazione di uno dei presenti che è riuscito a sottrarre la pistola al rapinatore e finito tutto, disgustato, butta a terra l’arma... 

“Sì, è un’umana reazione di persone sfiduciate e da tecnico le dico: peccato che l’abbia toccata in quel modo perché si potevano trovare impronte o dna e risalire a questo rapinatore e magari assicurarlo alla giustizia, attraverso accertamenti successivi. Ma in quei momenti a tutto pensi fuorché a questo”.

 

 

 

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