Grillo jr, la teste chiave: “Silvia mi disse ‘mi hanno violentata tutti'"

Il racconto in aula della teste chiave, "quella mattina la mia amica era sconvolta"

Di Redazione Cronache
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CASO GRILLO JR, TESTE CHIAVE IN AULA: "SILVIA MI DISSE PIANGENDO 'MI HANNO VIOLENTATA TUTTI"

"Quella mattina appena la mia amica si è svegliata mi disse singhiozzando: 'Mi hanno violentata". E quando le chiesi chi l'aveva violentata, mi rispose: 'Tutti'". A raccontarlo in aula, nel corso della deposizione al processo per violenza sessuale di gruppo al Ciro Grillo e a tre suoi amici, è la testa chiave, nonché presunta vittima di violenza, che oggi prosegue la sua deposizione in aula. E' la seconda udienza dedicata alla deposizione della giovane milanese che oggi ha 23 anni. In aula la ragazza ha ribadito quanto già detto nel corso delle indagini.

Quella notte tra il 16 e il 17 luglio del 2019 le due ragazze dopo una notte al Billionaire andarono nel residence di proprietà di Beppe Grillo. Lì mangiarono e poi sarebbe avvenuta la violenza di gruppo nei confronti dell'amica della giovane che sta deponendo in aula. Secondo l'accusa i quattro nell'estate del 2019 avrebbero scattato delle foto hard mentre la giovane teste chiave dormiva sul divano. "Di notte sono stata svegliata mentre eravamo nel residence e la mia amica Silvia (nome di fantasia ndr), singhiozzava e piangeva. La mattina successiva, sempre nel residence, mi disse che l'avevano violentata tutti". Adesso è in corso il controesame della difesa.

La ragazza, nel corso del controesame, ha ripetuto la frase che le avrebbe riferito l'amica Silvia (il nome è di fantasia ndr) all'indomani del presunto stupro. "Lei, però, non ha sentito niente, non ha visto niente", sottolinea l'avvocata Antonella Cuccureddu, che difende uno degli imputati, Francesco Corsiglia. "La mattina dopo Silvia le ha detto 'Mi hanno violentata' - spiega la legale - Però ha anche detto 'Ci facciamo accompagnare a casa'". La deposizione della giovane milanese, oggi 23enne, è proseguito per due giorni. Ieri fino alle 19 e oggi. Alla prossima udienza, il 7 novembre, sarà sentita invece l'altra presunta vittima e anche lei teste importante, Silvia.

CASO GRILLO JR: CONTROESAME TESTE CHIAVE, "QUELLA MATTINA LA MIA AMICA ERA SCONVOLTA"

"Quella mattina la mia amica era sconvolta". A dirlo in aula, nel corso dell'udienza del processo per violenza sessuale a Ciro Grillo e ai suoi tre amici è la teste chiave e presunta vittima anche lei della violenza che sarebbe avvenuta la notte tra il 16 e il 17 luglio in Costa Smeralda. Nell'udienza di ieri la giovane ha ripetuto al Procuratore Gregorio Capasso e alle parti civili che non aveva capito quanto fosse accaduto. Ma lo avrebbe appreso solo all'indomani. La vide accanto al letto, nel residence di Beppe Grillo, in accappatoio accanto al letto, che piangeva. "Io le chiesi più volte cosa fosse successo e lei mi disse 'Niente'. Solo dopo qualche ora la giovane milanese, oggi 23enne, avrebbe appreso quanto accaduto. Oggi la ragazza si dice "dispiaciuta" per quanto avvenuto. Le due da allora non si sono più parlate. E ieri nel corso dell'udienza il Procuratore le ha chiesto di leggere un messaggio che lei aveva inviato via WhatsApp a Silvia 9 giorni dopo il presunto stupro. Le due si erano incontrate in un bar a Milano. "Era fredda con me - ha detto - e così le scrissi un whatsapp per scusarmi di non essere stata presente dopo quello che le era capitato". "Ma non avevo capito cosa fosse accaduto". Ieri l'ex amica era venuta in aula ma è stata fatta allontanare perché teste in una delle prossime udienze.

CASO GRILLO JR, TESTE CHIAVE IN AULA: "NON ERAVAMO NE' SOBRIE NE' UBRIACHE"

"Quella sera non erano né sobrie né ubriache o incapaci di controllarci". Lo ha detto, nel corso del controesame in aula, la studentessa milanese, una delle due presunte vittime della violenza sessuale di gruppo che sarebbe avvenuta nella notte tra il 16 e il 17 luglio 2019 in Costa Smeralda, nel residence di proprietà di Belle Grillo. Imputati sono Ciro Grillo e i suoi tre amici, Edoardo Capitta, Vittorio Lauria e Francesco Corsiglia. Tutti assenti oggi. All'uscita dall'aula la legale di Corsiglia, Antonella Cuccureddu, spiega: "Le ragazze erano lucide. Oggi la teste ha detto che avevano bevuto ma che erano entrambe lucide. E ha aggiunto che nessuno ha tenuto comportanti che facessero sospettare la non lucidità".

CASO GRILLO JR, TESTE CHIAVE IN AULA: "I RAPPORTI CON SILVIA INCRINATI DOPO LA PRIMAVERA DEL 2020"

Da amiche inseparabili a quasi estranee. Ecco come si è sviluppato il rapporto tra le due ragazze, presunte vittime della violenza sessuale di gruppo che sarebbe avvenuta nella primavera del 2019 nel residence di Beppe Grillo in Costa Smeralda. A raccontarlo in aula, nel processo a Ciro Grillo e ai suoi tre amici genovesi, è una delle due ragazze. La giovane milanese, che oggi ha 23, mentre dormiva avrebbe subito degli abusi con fotografie e video osceni. I rapporti si sarebbero interrotti un anno dopo la presunta violenza, nel luglio del 2020. "Lei si è sentita coinvolta in una cosa che fino a quel momento pensava che non la riguardasse"; ha spiegato all'uscita dall'aula l'avvocata Antonella Cuccureddu, legale di Francesco Corsiglia, che però non è coinvolto nella vicenda che riguarda la teste chiave, ma nello stupro di gruppo sull'altra ragazza, italo-norvegese che sarà sentita a novembre. Alla domanda se il rapporto si fosse incrinato per mancanza di solidarietà della giovane nei confronti dell'amica, la legale ha risposto: "Il rapporto è continuato per molti mesi, dopo e si è rotto, poco prima o poco dopo la chiamata del pm".

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