Papa Francesco, un Gorbaciov più cauto: resa dei conti con i conservatori
L'eco dell'Urss nel cammino rinnovatore del Pontefice, in uscita con l'autobiografia
Papa Francesco scrive la sua autobiografia
La data è fissata: la primavera del 2024. Si tratta della prima autobiografia di Papa Francesco dal titolo: “Life. La mia storia nella storia”, sarà pubblicato da Harper Collins Publishers e scritta con il vaticanista di Mediaset Fabio Marchese Ragona.
Dagospia ci fa sapere che l’apposito dicastero in Vaticano non sapeva nulla e ci possiamo credere perché questo è un tipico modo di procedere di Papa Francesco, all’ “argentina” si potrebbe dire. Il libro sarà pubblicato contemporaneamente in molti Stati. A quanto si apprende dalle anticipazioni il libro sarà una sua autobiografia però narrata contemporaneamente agli eventi storici che hanno accompagnato la sua esistenza, a partire dalla Seconda Guerra Mondiale.
Ma la parte succosa dell’opera sarà quella che riguarda i “giudizi sferzanti” raccontati dal Papa con la schiettezza che lo contraddistingue, come spiega l’editore. Il Papa sfrutterà dunque l’occasione per raccontare non solo la sua vita ma anche quella dell’intera umanità e dei pericoli che l’affliggono, dalla possibile guerra atomica, ai temi sociali del razzismo, delle battaglie pro-life, delle diseguaglianze sociali.
Ma da quello che filtra ci sarà anche ampio spazio per trattare delle polemiche con i conservatori della Chiesa cattolica e per chiarire bene le accuse che Padre Georg Gänswein gli ha rivolto nel suo ultimo libro “Nient’altro che la Verità” (Piemme). Il prelato tedesco, dopo averlo scritto, tentò inutilmente di non farlo uscire arrivando anche a Marina Berlusconi ma ormai era stato già stampato e pronto alla distribuzione in libreria. Poi quel libro è costato caro al tedesco che è stato cacciato dal Vaticano ed ora si trova esiliato nella Foresta Nera senza un ruolo definito. Successivamente, con un uno – due francamente sospetto uscì il libro del cardinale tedesco e teologo Gerhard Müller “In buona fede” (Solferino)., molto critico con il Vaticano.
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Lo scatenarsi delle polemiche è coinciso con la scomparsa di Papa Benedetto XVI, lo scorso anno. Da allora la tensione in Oltretevere è salita alle stelle e le polemiche si sono moltiplicate. Non sfugge che il nuovo libro di Papa Francesco sarà pubblicato dopo la conclusione del recente Sinodo che per i progressisti è stato deludente perché non ha corrisposto alle istanze di rinnovamento che venivano richieste su temi scottanti come il sacerdozio dei preti, i gay e i transessuali e , in generale, il rinnovamento continuo della Chiesa nello spirito di quel Concilio Vaticano II che aprì la strada alle riforme che poi ha portato anche a molte degenerazioni e ad una sostanziale instabilità della Chiesa stessa.
In questo senso Papa Francesco ricorda un po’ Gorbaciov che voleva riformare l’Unione Sovietica con la sua perestroika e la glasnost e finì invece per distruggerla. Papa Francesco, che è un gesuita, è stato più cauto. Ha fatto delle prove, ha tastato il polso all’opinione pubblica e ai fedeli e poi ha apportato i conseguenti correttivi. Ecco perché, al di là del suo peronismo di fondo, ha dato l’impressione di un continuo stop and go su temi socialmente sensibili.
La riprova si è avuta alla conclusione dell’ultimo Sinodo romano in cui sul matrimonio dei preti ha detto che si può fare e che non è un dogma, che già ci sono preti sposati nella Chiesa cattolica di rito orientale ma che non sarà lui a fare questa epocale riforma, ripetendo come esempio quanto disse Papa Paolo VI che fu colui il quale concluse il difficoltoso processo del Concilio Vaticano II. Il libro di Bergoglio sarà quindi l’occasione per fare il punto sulla situazione e difendersi dagli attacchi dei conservatori, soprattutto tedeschi ma anche americani.