Ituma, quella telefonata con l'amico. Lui ha provato a contattare la squadra

Una lunga telefonata a un amico che poi avrebbe provato a contattare tre compagne di squadra sui social

Julia Ituma
Cronache

Giallo Ituma, la telefonata con l'amico e il tentativo di avvisare la squadra

"Una lunga telefonata a un amico che poi avrebbe provato a contattare tre compagne di squadra sui social": La Stampa prova a entrare nei misteri dell'ultima notte di Julia Ituma a Istanbul. "Tra le 22,30 e le 23,50 di mercoledì sera, dopo la partita di Champions persa a Istanbul, è confermato che Julia Ituma è stata al telefono con un amico, a cui forse era sentimentalmente legata. Una persona sconosciuta sia alla mamma sia all’ambiente del Novaravolley", scrive la Stampa.

"Non riuscendo più a contattare Julia, in seguito alla telefonata l’amico si è allarmato. Più tardi avrebbe provato a contattare tre compagne di squadra di Ituma attraverso Instagram, ma era troppo tardi. Il suicidio sarebbe avvenuto intorno alle ore 5", prosegue La Stampa, che spiega come "nelle chat segretate forse c'è la chiave per capire i motivi del suicidio".

Morte Ituma: analogie con 'suicidio' di Giulia Albini del 2012

La tragica morte a Istanbul di Julia Ituma riporta alla memoria la vicenda di Giulia Albini. Era il 29 maggio del 2012 quando il cadavere della 30enne originaria della provincia di Verbania è stato trovato da una barca di pescatori alle sei del mattino nel Bosforo.   

La donna, che giocava nel Pallavolo Ornavasso in Serie A2 e aveva svolto l'attività di fisioterapista in Svizzera, aveva raggiunto Istanbul e, secondo la ricostruzione fatta in tempi record dalle autorità turche, dopo aver noleggiato un'auto si era diretta verso il Ponte di Fatih Sultan Mehmet gettandosi da un'altezza di settanta metri all'una e mezza di notte. Anche allora, come per Ituma, si parlò di suicidio: la motivazione ufficiale è la fine della storia d'amore extraconiugale con Lorenzo Micelli, allenatore dell'Eczacıbaşı Istanbul, che si era riavvicinato a sua moglie.   

La vicenda, malgrado la velocità con cui è stata liquidata dai turchi, presenta ancora lati oscuri. Così come quella di Julia, che le autorità di Istanbul sembrano voler chiudere in tempi rapidi. Lasciando in sospeso molti interrogativi.     

“E’ una storia strana anche questa e non vorrei che le autorità turche decidano di chiudere le indagini troppo velocemente. Anche qui sono tante le stranezze: abbiamo visto il video delle sue ultime ore dove si vede una ragazza che barcolla, che quasi non si regge in piedi. Poi, invece, nelle ultime immagini non sembra lei: si alza con decisione, entra in camera e poi l’epilogo tragico”. Al telefono con l’AGI da Istanbul, Sonia Alfano, ex presidente della Commissione antimafia europea, esprime le sue preoccupazione sul rischio che la morte di Julia Ituma sia derubricata a 'suicidio per amore' come accaduto per Giulia Albini e le indagini siano chiuse con troppa fretta. 

“La Turchia ha leggi diverse dalle nostre e la collaborazione è sempre stata molto 'soft', per così dire. Non ci sono pregressi di particolare collaborazione tra le autorità dei due paesi. Mi auguro che stavolta però ci sia la massima collaborazione”, aggiunge.     

La polizia turca, dopo aver interrogato la compagna di stanza (che non si è accorta che Ituma ha aperto la finestra, è uscita sul ballatoio e si è gettata di sotto), le altre compagne di squadra, lo staff tecnico e i dirigenti della Igor Gorgonzola Novara presenti a Istanbul, ha sequestrato il cellulare della giocatrice. “Come ha detto la madre di Ituma, le autorità turche hanno pulito il cellulare di Julia – ricorda ancora Alfano – e mi auguro che adesso ci sia collaborazione con le autorità italiane: vediamo se i dati del suo cellulare e del tablet saranno forniti all’Italia. Il nostro Paese merita risposte a tutti i dubbi, merita rispetto”, aggiunge.   

Secondo gli investigatori turchi Julia aveva parlato a lungo nella notte con un ragazzo di Novara. Ed è lo stesso ragazzo che in mattinata, non riuscendo a contattarla, aveva scritto qualche messaggio privato su Instagram ad alcune compagne di squadra di Ituma, dicendo di essere preoccupato. Resta però il mistero sul messaggio di addio che secondo gli inquirenti turchi Julia avrebbe mandato ad alcune amiche nella notte sulla chat della squadra e che invece la società Igor Novara ha smentito sia mai arrivato.    “La morte di Julia Ituma come quella di Giulia Albini in Italia creano sconforto – dice ancora l’ex presidente della Commissione antimafia europea - entrambe vengono descritte come atlete forti, sicure. E’ difficile pensare che a 30 anni una donna si uccida per amore in un Paese non suo. In quanto a Julia, i genitori la descrivono come una ragazza tranquilla che aveva chiesto per Pasqua ‘un pranzo come si deve’. Ebbene: cosa è successo? Cosa le è stato detto? Cosa c’era in quel cellulare? Credo che le autorità turche debbano collaborare per la famiglia della ragazza è per il nostro Paese che merita rispetto”, conclude Sonia Alfano. 

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