L’app che ti controlla quando vai al cesso. La deriva securitaria senza limiti
Non trovi un bagno pubblico? Una startup di servizi igienici high-tech è intervenuta nell'area DC Washington per risolvere il problema
Bagni pubblici, si accede con QR e ogni utente ottiene un "punteggio" se si è comportato bene o male. I sensori di peso rilevano anche se qualcuno è stato in bagno troppo a lungo. E gli stitici...
Ti controllano pure se vai al cesso. Le nuove tecnologie rischiano di diventare pervasive fino all'estremo. L'"esprit de finesse" contenuto nel motto popolare è tanto verace quanto reale, ormai.
La vicenda
Mancano bagni pubblici e puliti in una grande città come Washington. Ma non solo lì. Sei in giro, devi andare in bagno ma non sai come fare. Per lunghi kilometri non ci sono servizi o bar a cui appoggiarsi. Allora, racconta la rivista locale di Washington DC Washingtonian, la start up Throne Labs, con sede a Brentwood nel Maryland, ha proposto l’installazione di propri servizi igienici high-tech in città creando una rete di bagni.
"L'azienda spera di bandire i giorni in cui si tratteneva il respiro", spiega il magazine, "in un bagno puzzolente del parco o si cercava di trovare un bar che ti permettesse di usare il suo bagno". Ci saranno finalmente in città bagni pubblici portatili ad alta tecnologia.
Il gruppo aziendale, lanciato nel giugno 2020 e su questo mercato della capitale USA da un anno, ha messo in piedi il suo primo circuito di servizi igienici Throne a Washington e ha recentemente installato il suo primo servizio igienico questo mese semipermanente a Mount Rainier, nel Maryland.
All'interno del servizio gli utenti troveranno una toilette con sciacquone, un orinatoio senza sciacquone, un lavandino, un bidone della spazzatura, un robusto sistema di ventilazione, uno specchio, ci saranno infissi in porcellana e la possibilità del lavaggio delle mani senza contatto.
Ma l’aspetto interessante, e qui torniamo al motto popolare, è come si accede al bagno.
I bagni pubblici di Throne sono accessibili tramite codice QR
Lo si fa tramite app o card quindi, anche se sei un homeless senza cellulare dovrai almeno possedere una carta. E’ nata una nuova figura: l’homeless digitale. E l’app controlla cosa fai, quanto tempo resti nel bagno, come ti comporti, ecc… Ogni utente ottiene un "punteggio Throne", spiega la rivista, e i recidivi che abusano del bagno verranno bloccati. I sensori di peso rilevano anche se qualcuno è stato in bagno troppo a lungo.
È una sorta di servizi con punteggi. Ma cosa voglia dire comportarsi bene, cosa sia in fin dei conti questo "bene", non è un tema trattato dalla collettività o dall’opinione pubblica ma da un’impresa. Se una persona è stitica e resta in bagno tanto tempo è male? Non ci sarà più la libertà di essere stitici? In quel caso che succede? Forse non ci rende conto di che tipo di società si stia costruendo.
"La mancanza di bagni pubblici spesso ha un impatto sproporzionato su persone senza alloggio, genitori con bambini piccoli, lavoratori mobili e persone con disturbi medici o disabilità", afferma uno dei responsabili della società sulla rivista USA. Aggiungendo: "Inoltre, le persone trans e non binarie spesso evitano di usare i bagni pubblici per paura di molestie e le donne spesso devono aspettare in file più lunghe per loro". Benissimo. Ma perché in un servizio che pago e dove lascio probabilmente le mie deiezioni devo anche essere tracciato?
Se pensavate che la stagione del green pass con nessi e connessi sia stata transitoria vi sbagliate.
Dopo averci imposto un controllo digitale per entrare negli ospedali, alle poste, in banca, di sport, ai ristoranti, con l’esclusione dal lavoro (come è stato in Italia) se non si accettano i voleri sanitari privi di scientificità del governo, nel mondo si affaccia la possibilità di un controllo al cesso. Con orde di ragazzini festanti che plaudono a questo modello di società. Non hanno visto altro mondo che questo, dove tutto è sotto controllo e per libertà si intende la libertà di consumare, prioritariamente spazzatura. La Cina non è vicina, è dentro di noi.
Capofila italiano della cultura digitale del controllo sembra essere la città di Bologna dove è stato annunciato il cosiddetto "portafoglio del cittadino virtuoso", lanciata dal Comune. Una sorta di "credito sociale" al "cittadino virtuoso". Tramite l’adesione volontaria, l’app potrà sorvegliare quasi ogni movimento o azione degli utenti, dalla raccolta differenziata, all’uso dei mezzi pubblici. Poi, sulla base dei dati raccolti, l’app darà dei punti alle persone, che potranno essere spesi per ricevere alcuni premi non ancora definiti.