Maternità surrogata reato universale, ok dalla Camera

Il testo ottiene il via libera dalla Camera tra l'esultanza della destra e la spaccatura dell'opposizione

Di Redazione Cronache
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Maternità surrogata verso il reato universale: è via libera dalla Camera

Il reato universale di maternità surrogata avanza nell’iter legislativo. La Camera ha approvato la proposta di legge presentata da Fratelli d’Italia con 166 voti favorevoli, 109 contrari e quattro astenuti; gli aventi diritti al voto sono 169. Dunque la palla ora passa al Senato.

Il testo è composto da un solo articolo che prevede la modifica dell’articolo 12 comma 6, della legge numero 40 del 2004, che punisce con la reclusione da tre mesi a due anni e con la multa da 600.000 euro a un milione di euro “per chiunque, in qualsiasi forma, realizza, organizza o pubblicizza la commercializzazione di gameti o di embrioni o la surrogazione di maternità”, con un’aggiunta, secondo la quale se i suddetti fatti “sono commessi all’estero, il cittadino italiano è punito secondo la legge italiana”.

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Maternità surrogata, la destra esulta: "Arriveremo all'abolizione"

Dopo la votazione la ministra della Famiglia Eugenia Roccella ha dichiarato: ”Oggi è una giornata importante perché con questo voto l’Italia si pone all’avanguardia nella difesa dei diritti delle donne e dei bambini a livello internazionale. Speriamo che questo voto del parlamento apra un dibattito a livello mondiale per questa pratica per arrivare a una abolizione”.

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In direzione ostinata e contraria, nel silenzio tombale della destra, l’intervento del Pd di Alessandro Zan: “È evidente a tutti che questo obbrobrio giuridico è una grande arma di distruzione di massa”, messa in campo nel momento in cui “l'Italia brucia al Sud e subisce nubifragi senza precedenti al Nord con un negazionismo vergognoso. Allora perché oggi lo si approva? Perché c'è un disegno preciso di questa destra, un attacco sistematico alle famiglie arcobaleno e ai loro figli» ha aggiunto.

Un'offensiva che per Zan è cominciata con la circolare del ministro Piantedosi ai sindaci che impedisce le trascrizioni all'anagrafe dei figli delle coppie omogenitoriali nati all'estero. Il deputato dem ha poi aggiunto: “Poi c'è la questione del regolamento europeo sui figli, bocciato dal Senato, e l'appoggio dato da Meloni alle norme discriminatorie di Orban in Ungheria”. 

Reato universale, l'opposizione si spacca

La grande sorpresa però è stato il gruppo Alleanza di Verdi-Sinistra che si è divisa con Sinistra Italiana che ha votato a favore e i Verdi contro. Come riporta l’Espresso, nel Pd l'equilibrio si raggiunge con la non partecipazione al voto, fatta eccezione per Paola De Micheli e Bruno Tabacci che votano contro. Il M5s sceglie l'astensione. Mentre il Terzo Polo opta per la cosa più semplice per un tema sensibile, vale a dire la libertà di voto.

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Ma è l’intervento della capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra alla Camera Luana Zanella a rompere e aprire uno scontro tutto interno, tra mondi e tra epoche, tra femminismi di seconda e terza ondata: “La maternità non può essere ridotta a un mezzo di produzione a vantaggio di altre e altri”, ha chiarito Zanella, in un intervento che pronuncia in quanto "nonna e mamma”. “Con il contratto proposto la donna rinuncia al proprio corpo. Questa proposta delinea un concetto di maternità che non ha nulla a che vedere con la maternità che si è affermata nel corso dei millenni”.

 

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